19 marzo 2022 – l’Adige

ALLARME A SPINI, MANCANO AGENTI

 

Il detenuto marocchino che ha colpito alla testa con una barra metallica un agente della polizia penitenziaria sarà sentito oggi dal giudice. È infatti fissato per questa mattina l’interrogatorio di garanzia. Il gravissimo episodio – la procura procede per tentato omicidio – era accaduto nel pomeriggio di mercoledì nella sezione “a regime chiuso” del carcere di Spini dove vengono collocate le persone di difficile gestione: il detenuto, un 35enne che già in passato si era reso protagonista di atti violenti e di danneggiamenti, ha sorpreso alle spalle l’agente che lo stava accompagnando ad una visita dallo psicologo, sferrando più colpi con una lamiera che teneva nascosta sotto la giacca e ricavata dal profilo di una finestra. La tensione nella casa circondariale è alta. Come ricorda il Sappe, nel 2021 nel carcere di Trento si sono contati 90 atti di autolesionismo, 16 tentati suicidi sventati in tempo dal personale di polizia penitenziaria, 73 colluttazioni 16 ferimenti. E, soprattutto, il personale è insufficiente. I sindacati Osapp, Uil Pubblica amministrazione e Cisl evidenziano una mancanza di oltre 70 agenti. «L’istituto penitenziario trentino – viene evidenziato in una nota – vanta una considerevole (drammatica) cronica carenza di organico, pari a circa 75 unità di polizia penitenziaria (il 32% in meno). Oggi sono presenti 150 unità, a fronte delle 227 previste e di una popolazione detenuta di circa 320 unità, con insostenibili carichi di lavoro nei confronti del personale che vede negarsi addirittura i riposi settimanali. Con i conseguenti rischi per l’incolumità dei poliziotti, sempre più avanti con l’età media, e degli altri operatori». Per protestare per la carenza di organico Osapp, Uilpa polizia penitenziaria e Fnp Cisl organizzano una doppia manifestazione nella giornata del 31 marzo: dalle 9 alle 11 davanti alla sede del Commissariato del Governo e dalle 14 alle 15.30 davanti al Palazzo della Provincia. Manifestazione anche il 4 aprile davanti al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Padova. In merito all’organico, Fp Cgil evidenzia anche un altro problema: la mancanza di particolari competenze e specializzazioni per affrontare i casi più problematici, soprattutto dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. «Non possono più essere definiti fatti episodici e casuali quelli che stanno accadendo all’interno del carcere di Gardolo – sostiene Giovanni Virruso di Fp Cgil – Possibile che il peggio debba essere evitato sempre grazie all’esperienza e alla prontezza degli agenti che si trovano a lavorare in un luogo di lavoro che a questo punto non è possibile definire sicuro?».Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, in accordo con il prefetto Gianfranco Bernabei, incontrerà la prossima settimana una rappresentanza sindacale della polizia penitenziaria. «All’interno della casa circondariale persiste un problema di carenza di personale, anche rispetto al numero di detenuti presenti, su cui sin da inizio mandato abbiamo chiesto al Ministero di intervenire – ha detto Fugatti – Si tratta di un tema di assoluta importanza, su cui ci confronteremo anche con la direzione del carcere». Ma. Vi.

 

Scarica il pdf:ADIGE carcere ART 190322