26 marzo 2022 – Corriere del Trentino

Da giugno le domande per il bonus «bollette» Intanto sul fotovoltaico si punta a «semplificare»

TRENTO Si aggiungono nuovi dettagli al provvedimento adottato (in via preliminare) dalla giunta provinciale per andare incontro alle esigenze delle famiglie colpite maggiormente dai rincari delle bollette. Ieri al termine della riunione settimanale della giunta provinciale, che si è tenuta fuori porta a Mezzana (in val di Sole), sono state definite anche le tempistiche: per le famiglie con assegno unico il bonus scatterà in automatico a maggio, invece gli altri nuclei familiari — se hanno i requisiti patrimoniali e reddituali richiesti — potranno presentare la richiesta online a giugno. Ci sarà un criterio che vale per tutti: come per l’assegno unico provinciale è previsto il vincolo di residenza in Trentino da almeno 3 anni e 10 anni in Italia. Un paletto che non piace ai sindacati e alle minoranze. «Bene l’intervento a favore delle famiglie, ma peccato che la giunta non perda il vizio della discriminazione tra famiglie fragili», attacca il gruppo del Partito Democratico.
Ricapitoliamo però le misure messe in campo, per cui saranno stanziati 25 milioni. Innanzitutto alle famiglie che già accedono all’assegno unico provinciale — in particolare alle quote B1 (famiglie con figli), B3 (famiglie con disabili) e C (natalità) — il bonus sarà erogato in automatico sui conti correnti dall’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza (Apapi): il contributo sarà di 300 o 400 euro a seconda dei valori Icef. Mentre alle famiglie che percepiscono la quota A (sostegno al reddito) dell’assegno unico si chiederà un’autocertificazione in cui si dichiara di non percepire il bonus nazionale, altrimenti non si ha diritto ai 400 euro di bonus provinciale.
Per le altre famiglie ci sono alcuni requisiti patrimoniali e reddituali da rispettare: anche in questo caso non bisogna essere percettori del bonus energia statale, bisogna aver pagato una bolletta di energia e gas nel primo trimestre 2022, bisogna avere meno di 15mila euro di depositi medi sui conti correnti nel primo trimestre 2022 e non bisogna avere un patrimonio immobiliare (al netto della prima casa) ai fini Imis superiore ai 50mila euro. Solo con questi requisiti, presumibilmente a partire dal mese di giugno (come ha riferito ieri l’assessore Achille Spinelli), le famiglie potranno presentare la richiesta sulla piattaforma online di «Ripartitrentino»: il bonus sarà di 200 o 250 euro a seconda del reddito e del numero di componenti. Potenzialmente sono interessate 60-70mila famiglie. «Registriamo con soddisfazione che la giunta abbia approvato un intervento a favore delle famiglie più in difficoltà — scrive in una nota la consigliera provinciale Sara Ferrari, capogruppo del Pd — ma siamo alle solite: dopo la bocciatura da parte dei Tribunali dei 10 anni per l’accesso agli alloggi popolari e l’impugnazione sui 10 anni per il bonus bebè, ora anche per avere accesso al bonus energia viene previsto questo requisito di gran lunga più escludente di quanto previsto dalle leggi. E questo — prosegue — perché in Trentino la politica leghista deve tenere fede anche in questo momento così delicato alla sua tradizionale inclinazione discriminatoria e alla becera ansia di esclusione e marginalizzazione dello straniero». Critica condivisa anche dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e dalle Acli del Trentino, che inoltre auspicano che a questo primo intervento «ne seguiranno altri, almeno a copertura del secondo trimestre così come deciso dal governo».
Intanto ieri, su proposta dell’assessore Mario Tonina, la giunta ha adottato in via preliminare il disegno di legge che mira a semplificare l’installazione di impianti fotovoltaici su tetti, per cui basterà una semplice comunicazione al Comune, e coperture, ma anche su altre aree classificate come idonee, come discariche e aree produttive. La giunta recupererà 15 milioni dal Fesr per coprire il 30% della spesa sostenuta dalle imprese per i nuovi impianti.

 

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