16 aprile 2022 – l’Adige

L’ALLARME INFORTUNI. Cgil, Cisl e Uil rilanciano un allarme rimasto troppo spesso inascoltato I sindacati: «Servono più controlli»

Walter Guadagnini, Aldo Fanton, Sander Cerri. Tre vite spezzate, tre uomini strappati ai loro affetti mentre facevano il loro lavoro.
Dopo il secondo tragico infortunio i sindacati, ieri, hanno rilanciato l’allarme che lanciano spesso inascoltati: serve fare di più.
« Purtroppo, sempre più spesso, siamo costretti a commentare questi tristi fatti di cronaca quando sono in corso indagini in merito all’accaduto», hanno dichiarato in una nota i segretari provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Matteo Salvetti, Fabrizio Bignotti e Sandra Ferrari.
«Mancano controlli adeguati, sufficienti ed in grado di ispezionare costantemente le condizioni di lavoro. Una carenza purtroppo strutturale, ma che si fa sentire in maniera ancora più grave e preoccupante nei tantissimi cantieri avviati grazie al bonus 110% che ha trainato e continua a trainare la ripresa occupazionale nel settore edile. Per parte sindacale, abbiamo ottenuto un aumento delle visite preventive dei tecnici di Centrofor (più di 1.100 visite effettuate l’anno scorso, più di 1.300 quelle preventivate quest’anno), ma evidentemente questa attività di prevenzione, pure preziosa, da sola non può bastare». I sindacati attaccano: «Avevamo richiesto ad Ance e Associazione artigiani, in occasione del rinnovo del contratto provinciale di settore, di istituire la figura dell’Rlst, quella del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale, ma tale figura è stata ritenuta “superflua” dalle controparti al tavolo di trattativa. Siamo invece convinti -hanno proseguito Matteo Salvetti, Fabrizio Bignotti e Sandra Ferrari -che, unitamente all’attività di Centrofor e ai controlli dell’ispettorato lavoro e dell’Uopsal, l’attività dell’Rlst possa diventare determinante nella prevenzione di altri infortuni mortali. E quindi torneremo a chiedere alle nostre controparti un urgente confronto in merito. Sosteniamo quindi la richiesta di un incontro urgente con il Comitato Provinciale per la salute e sicurezza che coinvolga i gruppi tecnici di coordinamento. L’obiettivo della tutela e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro è una priorità che deve tradursi anche nel richiedere agli organi istituzionali una analisi congiunta delle cause e tipologie di violazioni delle procedure che generano situazioni di effettivo e grave pericolo per la sicurezza dei lavoratori. Qui dobbiamo registrare l’importanza di una formazione continua che possa produrre effetti misurabili e verificabili sul nostro territorio».
I segretari dei sindacati confederali hanno poi espresso ai familiari dell’operaio trentanovenne il cordoglio di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, assicurando loro l’impegno a portare in ogni sede istituzionale la necessità di incrementare la spesa destinata alla prevenzione degli infortuni, anche per non rendere vana la sua scomparsa e nella speranza che possa essere l’ultima.
La morte di Sander Cerri è stata ricordata ieri anche dalla presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd): «I lavoratori stiano pagando un prezzo assurdo in termini di vite ma anche di infortuni. Questa non è la ripresa che si può volere, questo non è un “danno collaterale” accettabile»

 

 

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