03 maggio 2022 – l’Adige

In Trentino c’è una normativa più garantista. I sindacati: non si tocca «Clausola sociale, diritto inderogabile»

«La clausola sociale negli appalti non si tocca». È ferma la posizione di Cgil Cisl e Uil e delle categorie sindacali sul nuovo disegno di legge approvato in Senato e che rende facoltativo, nel cambio appalto, l’inserimento della clausola sociale a garanzia del passaggio delle lavoratrici e dei lavoratori. Questo vuol dire tornare indietro, azzerando le poche tutele che questi addetti hanno e di fatto rimettendo il loro lavoro sotto ricatto. Senza clausola sociale viene meno, infatti, la continuità occupazionale per gli appalti di servizi, in particolare quelli ad alta intensità di manodopera.
La norma potrebbe avere effetti indiretti anche in Trentino dove esiste, grazie all’impegno dei sindacati, una normativa provinciale maggiormente tutelante. «Siamo molto preoccupati – ammettono Maurizio Zabbeni, Stefano Picchetti e Michele Bezzi che seguono il Tavolo provinciale Appalti per Cgil Cisl Uil, insieme ai segretari di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher -. Innanzitutto anche sul nostro territorio ci sono lavoratrici e lavoratori impiegati in appalti gestiti a livello nazionale, dunque esposti ad un concreto rischio di peggioramento delle loro condizioni. La nostra legislazione sugli appalti è stata costruita in maniera più rigida e tutelante e pretendiamo che questo impianto venga confermato a prescindere dalle decisioni che verranno assunte a Roma e che, comunque, siamo pronti a contrastare anche sul nostro territorio».

Scarica il pdf: ADIGE Clausola ART 030522