Bonus bebè, Giunta costretta a sanare una grave discriminazione Cgil Cisl Uil e Acli rivendicano il successo della loro iniziativa e rilanciano: adesso si rimuova l’assurdo vincolo dei dieci anni da altre misure di sostegno, a partire dal bonus bollette.
“Meglio tardi che mai. Finalmente la Giunta provinciale, obtorto collo, fa marcia indietro sui dieci anni di residenza per il bonus bebè. E’ una giornata positiva per tutte le bambine e i bambini che nascono in Trentino, a prescindere dall’origine dei loro genitori. Ed è una giornata migliore anche per la nostra comunità che vede sanata un’odiosa discriminazione”. Parlano così i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, insieme al presidente delle Acli Trentine, Luca Oliver. Un anno fa sono state proprio sindacati e Acli a promuovere una petizione per rimuovere il vincolo dei dieci anni. Petizione, sottoscritta da molti soggetti della società civile trentina, a cui sono seguite presidi e sollecitazioni, che il presidente Fugatti e la sua giunta hanno sempre ignorato ostinandosi a tenere in piedi una misura ingiusta e palesemente incostituzionale
perché contraria al principio di uguaglianza. Ad aprile è arrivata la sentenza del Giudice e tra silenzi e omissioni l’Esecutivo in sordina si è dovuto adeguare. “Siamo soddisfatti di aver raggiunto il risultato, ma questa battaglia di civiltà non è conclusa – proseguono -. Siamo assolutamente consapevoli che questo l’Esecutivo e questa maggioranza alimentano i loro consensi al motto di “prima i trentini” e che in questa logica, per un pugno di voti, sacrificano la tradizione di accoglienza, integrazione e apertura della nostra terra. Insistiamo che dieci anni sono un vincolo irragionevole e discriminatorio e chiediamo venga rimosso anche da altre misure di sostegno, a cominciare dal bonus bollette. Non è soffiando sul fuoco delle differenze, favorendo la guerra tra poveri che si danno risposte. La Giunta metta in atto azioni concrete, invece che nascondersi dietro una propaganda che nasconde le sue inadeguatezze di fronte alle enormi difficoltà che vivono moltissime famiglie in Trentino, italiane e straniere”.
Trento, 10 giugno 2022
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