l’Adige – 18 giugno 2022
Inflazione. Sindacati all’attacco della Provincia
«Inflazione record in Trentino e la Giunta provinciale non fa nulla». Lo scrivono in una nota Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti (nella foto a destra) segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino. I quali scrivono: «L’impennata del costo della vita continua e colpisce sempre di più le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate ed i pensionati e tutte le famiglie in Trentino, dove l’inflazione registrata a maggio ha raggiunto valori record, variabili a seconda degli indici tra l’8 e il 9% trainata dal caro energia i cui costi rispetto al maggio dello scorso anno sono saliti del 38%. In questa situazione è letteralmente irresponsabile restare inerti e non garantire concrete misure tampone a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie».
Proseguono i tre segretari: «Purtroppo però è proprio quello che sta facendo la Giunta Fugatti, che dopo aver sbandierato ai quattro venti di volere aiutare 70mila famiglie colpite dall’inflazione galoppante ha oggi trasferito nelle tasche di lavoratori e pensionati una cifra irrisoria, poco più di un quinto dei 25 milioni di euro annunciati a marzo, per un totale di 16mila nuclei. Mentre la famiglie riducono i consumi, aumentando il rischio di far entrare anche il Trentino nella spirale della stagflazione, la Giunta esclude dai benefici approvati lo scorso maggio almeno 15mila famiglie con figli minori mentre è un totale fallimento la procedura informatica per fare accedere al bonus le famiglie non coperte dell’assegno unico».
E ancora: «Bisogna quindi modificare immediatamente la delibera di giugno per mettere nelle tasche delle famiglie le risorse già stanziate e finanziare, fin dall’assestamento di bilancio, nuovi interventi, anche strutturali, a favore delle famiglie più deboli, a partire da quelle con figli. Le risorse ci sono anche perché al bilancio della Provincia affluirà parte del gettito fiscale della tassa straordinaria sugli extraprofitti delle imprese energetiche. Chiediamo fin da subito un ampliamento del bonus provinciale per il caro energia, ma vanno anche adottate misure strutturali, in primo luogo abbassando l’addizionale Irpef per i redditi più bassi, adottando una legge per garantire l’applicazione dei contratti collettivi nelle aziende che ricevono contributi pubblici e rivalutando l’assegno unico per recuperare l’inflazione reale. Ricordiamo che a luglio scorso, con un blitz un consiglio regionale la maggioranza di Svp e Lega approvò l’adeguamento delle indennità dei consiglieri regionali al costo della vita. Oggi lavoratori e pensionati chiedono lo stesso trattamento. Senza provvedimenti in questo senso, quello dei politici tornerebbe ad essere un vergognoso privilegio».
Scarica il pdf: ADIGE Carovita ART 180622
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