Corriere del Trentino – 07 agosto 2022

Scuola, inizio senza mascherine. Ma con tanti contagi torneranno

TRENTO Quando suonerà la prima campanella, il 12 settembre in quasi tutte le scuole del Trentino, si entrerà, dopo due anni senza mascherina. E sta volta non è più un’indicazione dell’assessore all’istruzione Mirko Bisesti, che già si era espresso in questi termini alla fine dell’anno scolastico. E che in questa direzione ha sempre lavorato. Questa volta è scritto nero su bianco sulle linee guida elaborate dall’Istituto superiore di sanità «ai fini della mitigazione delle infezioni da Sars-CoV-2 in ambito scolastico». Ma le cose non sono così semplici. Nel documento si mettono le mani avanti illustrando «misure standard di prevenzione per l’inizio dell’anno» e «possibili ulteriori interventi da modulare progressivamente in base alla valutazione del rischio». Tradotto: se la curva si impenna di nuovo le mascherine torneranno sui volti di prof e ragazzi.
Il testo infatti prende le mosse dalla «necessità di garantire continuità scolastica in presenza e di prevedere il minimo impatto delle misure di mitigazione sulle attività scolastiche». È necessario però anche si legge «tenere conto della possibilità di variazioni del contesto epidemiologico e attuare un’azione che possa garantire la risposta degli istituti a un eventuale aumento della circolazione virale o alla compara di nuove varianti». Così se al rientro si prevedono misure soft, come mascherine Ffp2 solo per soggetti fragili e chirurgiche (un po’ una novità) a discrezione degli alunni con forti raffreddori, igiene delle mani e pulizia dei locali, in caso di aumento dei casi gli interventi elencati dall’Iss sono quelli che tutti hanno già conosciuto in questi due anni. Tornano quindi le mascherine per alunni e docenti, nell’intera gamma di possibilità, dalla chirurgica alla Ffp2 in posizione pure statica, torna il distanziamento di un metro, con conseguente adeguamento delle aule e dei banchi. Si richiedono investimenti con personale aggiuntivo per sanificazioni aggiuntive. Il quadro si conclude con i turni in mensa e la sforbiciata a gite e viaggi di istruzione. E non è finita qui. «Non è possibile — chiariscono infatti — decidere fin d’ora se e quali misure implementare». Seppure dunque l’annuncio sia di un inizio senza mascherine da qui al 12 settembre le cose potrebbero anche cambiare.
Anche l’assessore, pur soddisfatto che almeno si indichi una partenza con una parvenza di normalità, avverte: «Non condivido questo mettere sempre le mani avanti. La scuola inizia senza mascherine e speriamo continui così: misure più restrittive Roma le può prendere solo per decreto senza lo Stato di emergenza. Ma sono certo che con un governo di centrodestra con una Lega forte le indicazioni in materia saranno chiare».
Tra i sindacati e i genitori il documento non registra un’accoglienza particolarmente calda. «Arriva in ritardo —afferma Pietro Di Fiore (Uil scuola) — I dirigenti lo attendevano da tempo per programmare l’anno scolastico. Se l’autonomia trentina doveva essere un modello per prendere decisioni efficaci in tempi brevi non abbiamo certo dato il meglio». Sulla stessa lunghezza d’onda Cinzia Mazzacca, segretaria della Flc Cgil: «Nei primi sei mesi del 2022 abbiamo avuto più casi del 2021. Il problema non è risolto. Ci troviamo a iniziare un anno scolastico senza aver preso quegli accorgimenti che avrebbero potuto far partire tutti davvero senza mascherina e magari restarci: mi riferisco all’areazione meccanica dei locali o il mantenimento dell’organico Covid per i collaboratori scolastici. Togliere la mascherina poteva essere una misura duratura. Così è un mero pannicello caldo che rischia di cadere presto. Dello stesso avviso Maurizio Freschi (Consulta dei genitori): «Si è tagliato sull’organico Covid e non si è investito sulla ventilazione. Anche quest’anno non si è fatto nulla e si continua solo a sperare negli eventi».

 

 

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