Trentino, Corriere del Trentino – 03 settembre 2022

Precari della scuola, c’è il rinnovo diretto Uil: daremo battaglia

Trento «Il principio è di continuità. Sacrosanto, dato che le scuole rischiano di essere in difficoltà», afferma il dirigente del Dipartimento Istruzione della provincia Roberto Ceccato. Insomma, la norma della Provincia che permette ai presidi di rinnovare il contratto dei loro insegnanti a tempo determinato per due annualità avrebbe questa giustificazione alla base. Grazie alla formulazione dell’articolo 93 della legge provinciale n° 5 del 2006 introdotta lo scorso inverno, i dirigenti scolastici possono prolungare di propria iniziativa il contratto dei supplenti nelle proprie scuole, qualora non vengano di nuovo occupati da chi è in ruolo. Sono 400 gli insegnanti che grazie a questo meccanismo saranno in classe questo settembre.
Non sono mancate le reazioni dei sindacati, «Siamo pronti a portare in tribunale l’amministrazione in tempi brevissimi», rivela Pietro Di Fiore della Uil.
Sono due le obiezioni che vengono mosse alla legge. La prima è che, per dirla con la nota diffusa dal sindacato Fenalt, «i docenti sono in posizione di estrema ricattabilità». Tradotto: anziché assegnare le cattedre a chi ha più punteggio nelle graduatorie, cioè una certificazione di competenze ed esperienza, il rischio è di darle a chi è nelle grazie del preside di turno.
E qui si arriva al secondo punto: la distorsione nel sistema delle graduatorie. «È una reintroduzione della chiamata diretta — Spiega Di Fiore della Uil — La Costituzione prevede una selezione pubblica per i posti pubblici. Ma qui il dirigente può rinnovare il contratto a una persona che ha meno titoli di un’altra o sta in fascie inferiori rispetto ad altri».
Non finisce qui. I docenti che hanno rinunciato a un posto per l’anno appena terminato, non sapevano di questo meccanismo che li avrebbe nei fatti penalizzati. Questi non possono accedere al rinnovo da parte del dirigente. «Abbiamo chiesto come Uil Scuola che la norma fosse sospesa nell’anno 2022-2023 — continua Di Fiore — per far giocare tutti con le stesse regole». Una diffida legale è stata inviata ad agosto senza successo.
Sulla questione replica Ceccato: «Non abbiamo segnalazioni di docenti che dicono di non essere stati confermati dal loro dirigenti. E poi il meccanismo vale da tutte e due le parti: si può rinunciare alla proroga per ambire a un posto in un altra scuola. I docenti non vengono depennati dalle liste. Anche chi ha rinunciato continua a essere iscritto negli elenchi. I posti occupati vengono comunque rimessi a bando». E prosegue: «La norma è nuova e quindi sarà giusto vedere alla fine quello che significherà. Il bilancio si potrà fare tra quindici giorni per vedere se servono ripensamenti». Tuttavia la Uil è pronta ad agire prima: « Ci sono colleghi che sono stati scavalcati con questo sistema da chi aveva meno punti — conclude Di Fiore — Andremo a chiedere al giudice del lavoro cosa ne pensa».

 

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