l’Adige – 17 settembre 2022

Sciopero, per bus e treni adesione vicina al 50%

Quasi uno su due del personale che si occupa del servizio su gomma (i bus) ha aderito allo sciopero indetto ieri dai sindacati e che ha riguardato il mondo del trasporto pubblico. Di poco inferiore al 50 per cento l’adesione dei ferrovieri, sopra il 20% quella di chi lavora nelle officine e nei reparti manutenzione e del 13.3 per cento per quanto riguarda gli impiegati. La media, quindi di adesione del personale che afferisce a Trentino Trasporti è del 37,5 per cento. Ma l’adesione maggiore era attesa da chi è, come dicono i sindacati, in prima linea e quindi da autisti e controllori dei treni. Perché le ragioni dello sciopero sono nelle «violente e reiterate aggressioni a conducenti, controllori, capi stazione, addetti a traghetti e vaporetti, registrate su tutto il territorio nazionale». Uno sciopero indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal che ha condizionato il trasporto pubblico trentino dalle 8.30 alle 16. Un’adesione importante da parte del personale viaggiante che è la conferma-se ce ne fosse bisogno del malessere diffuso fra autisti e controllori. «Non sempre l’autista denuncia -spiega Franco Pinna della Filt Cgil -o meglio, si denunciano le aggressioni fisiche ma poi ci sono gli insulti, le minacce. E una situazione difficile e noi siamo in prima linea. Sono 26 anni che faccio l’autista è ho visto cambiare le cose in maniera sensibile. Anni fa l’autista era considerato in maniera diverse, mi verrebbe da dire che era coccolato. Ora no. Ci sono gli insulti da parte di chi non vuole indossare la mascherina ma pure da chi ritiene di poter salire sul mezzo con il cane senza museruola. Non so le ragioni di questo cambiamento ma bisogna fare qualcosa perché la situazione è difficile. E non si può mettere un agente in divisa su ogni mezzo». Le segnalazioni che arrivano ai sindacati sono tante e “a macchia di leopardo”: da alcune zone sono molto frequenti ma ci sono tratte che sembrano indenni rispetto al fenomeno.
«Le aggressioni fisiche -spiega Nicola Petrolli della Uiltrasporti -sono per fortuna poche ma sono frequentissime le minacce e gli insulti all’autista che chiede di timbrare il biglietto o di indossare la mascherina. Frasi del tipo “ti vengo a prendere a casa” sono poco cosa rispetto a quello che i colleghi riferiscono». Anche per Petrolli c’è stato un cambiamento negli ultimi arrivi rispetto al modo di approcciare l’autista. «Una volta eravamo quasi dei confessori, c’era rispetto per noi».
Vista l’alta adesione dello sciopero i disagi sono stati inevitabili per chi si appoggia ai mezzi pubblici per spostarsi, magari in città. Scelta che potrebbe esser stata fatta da qualcuno in
più in questi giorni, magari a causa della viabilità “segnata” dalle modifiche legate allo svolgimento dei campionati mondiali di ciclismo per amatori. Sul giornale di ieri si era espresso Gianni Gravante di Federmoda tuonando contro «un caos non giustificato: tutte le attività commerciali sono state penalizzate». Di pare assolutamente diverso Massimo Piffer vice presidente di Confocommercio e presidente dei dettaglianti che loda l’evento. «Vedo una città piena di gente, di colore, e questo non può che farmi che piacere. Certo, magari c’è qualche aspetto che può essere migliorato, ma in questo periodo caratterizzato da diversi eventi di spessore internazionale Trento è pienissima e questo è un bene. Significa che c’è gente che qui dorme, mangia, beve e acquista. L’alternativa a questo è il deserto e con il deserto non ci sono opportunità per negozianti, ristoratori, baristi».

Scarica il pdf: ADIGE trasporti ART 170922