l’Adige – 08 ottobre 2022
A luglio assunzioni giù. Il rallentamento riguarda tutti i settori. I sindacati: «E domani andrà peggio»
TRENTO – Dopo il campanello d’allarme lanciato alla presentazione del 37° Rapporto sull’occupazione in Trentino, arrivano puntuali i primii segnali di rallentamento registrati dall?Agenzia del Lavoro.
Secondo i dati pubblicati ieri a luglio si è consolidata la tendenza in negativo delle assunzioni che calano del 4,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con una riduzione in termini assoluti di 706 unità.
Il rallentamento riguarda tutti i settori, agricoltura (-14.8%), secondario (-4%) e terziario (-2,2%). I sindacati guardano con preoccupazione ai segnali di rallentamento. «Con molta probabilità vedremo un ulteriore ridimensionamento delle assunzioni con i mesi di settembre e ottobre – predicono Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher -. Dopo la pausa estiva le aziende del manifatturiero hanno cominciato a fare i conti con l’aumento dei costi energetici e si stanno siglando accordi sulla cassa integrazione. Anche nel settore dei servizi c’è preoccupazione per l’impatto dei costi energetici e questa situazione di incertezza potrà avere un impatto sulle assunzioni stagionali per il turismo».
Da qui la richiesta dei sindacati di aprire subito un confronto per mitigare l’impatto del rallentamento sui redditi delle famiglie già messe a dura prova dall’aumento del costo della vita. «Il ricorso alla cassa integrazione e un probabile ulteriore aumento dei contratti a termine, che nei primi sette mesi dell’anno sono stati il 87% del totale delle nuove assunzioni rischiano di deteriorare ulteriormente il potere d’acquisto di lavoratori e lavoratrici. E’ dunque indispensabile agire subito sia sul piano delle politiche di sostegno al reddito adeguando gli strumenti di welfare provinciale all’inflazione sia agendo sull’integrazione all’assegno Naspi».
Allo stesso tempo Cgil Cisl Uil tornano a ribadire la necessità di aprire un tavolo provinciale sul caro bollette. «Ad oggi la Provincia ha messo in campo un bonus inefficace e iniquo. Quello strumento va cambiato».
Scarica il pdf: ADIGE economia ART 081022
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