Il T – 06 novembre 2022
Allerta precariato: «Numeri record»
Il monito dei sindacati trentini: «Le assunzioni rallentano, timori per stagione invernale»
Nei numeri, non c’è il segno meno che aveva distinto i tre mesi precedenti. Tutt’altro: ad agosto la crescita delle assunzioni in Trentino è arrivata a segnare 3.100 posti in più rispetto allo stesso mese del 2021 (+33,1%). Ma nonostante l’andamento complessivamente positivo, i sindacati non abbassano la guardia. «Le dinamiche del mercato del lavoro sono in rallentamento da mesi», chiosano Cgil, Cisl e Uil. E guardano allarmati ingrossarsi dei numeri riferiti ai nuovi contratti a termine. Una tendenza che, in vista dell’inverno, rischia di pesare sul quadro di migliaia di famiglie, già vessate dai prezzi dell’energia e dall’inflazione.
Il dato della crescita delle assunzioni va contestualizzato. I posti di lavoro sono cresciuti. Ma a fare da traino è stata una circostanza particolare. L’ottavo mese dell’anno ha coinciso con la raccolta della frutta che «a causa della terribile siccità, è partita molto presto, fin dalle prime settimane di agosto», la precisazione dei sindacati.
Guardando agli altri settori, la crescita agostana risulta decisamente più contenuta. Le assunzioni si sono mantenute stabili rispetto al 2021. L’industria ha visto 21 contratti in più rispetto ad agosto dello scorso anno; mentre il lavoro nel terziario è cresciuto del 2,6%. Numeri che non lasciano tranquilli i sindacati, in vista della stagione invernale. I dubbi si addensano soprattutto sul comparto turistico. Se caro energia e inflazione piegheranno la stagione invernale, i nuovi posti di lavoro attesi nel terziario non arriveranno. «La tendenza al calo si sta consolidando e con molta probabilità vedremo un ulteriore ridimensionamento delle assunzioni con i mesi di settembre e ottobre – spiegano Maurizio Zabbeni (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Largher (Uil) – Dopo la pausa estiva le aziende del manifatturiero hanno cominciato a fare i conti con l’aumento dei costi energetici e si stanno già siglando accordi sulla cassa integrazione. Anche nel settore dei servizi c’è preoccupazione per l’impatto dei costi energetici e questa situazione di incertezza potrà avere un impatto sulle assunzioni stagionali per il turismo invernale».
I primi otto mesi dell’anno, a confronto con lo stesso periodo del 2021, hanno comunque segnato un incremento di 17.772 posti di lavoro. Assunzioni legate a contratti a termine nella maggior parte dei casi. «La costante crescita della precarietà è un altro fattore di grande preoccupazione – continuano Cgil, Cisl e Uil – L’utilizzo dei contratti a termine, tra intermittente, somministrato e tempo determinato, continua a crescere. Nei primi otto mesi di quest’anno le assunzioni precarie hanno stabilito il record dell’87,2% di tutti i contratti attivati. A dimostrazione di questo incremento, c’è un turn over sempre più alto di assunzioni e cessazioni. Tutto ciò rischia di deprimere ulteriormente la capacità di spesa di lavoratori e lavoratrici». I sindacati chiedono un tavolo provinciale sul caro bollette e soluzioni condivise con le parti sociali. È «indispensabile agire subito sia sul piano delle politiche di sostegno al reddito, adeguando gli strumenti di welfare provinciale all’inflazione, sia agendo sull’integrazione all’assegno Naspi». «Ad oggi, la Provincia ha messo in campo un bonus inefficace e iniquo», concludono i sindacalisti.
Scarica il pdf: IlT Precariato ART 061122
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