Legge di stabilità. Nella manovra Pat mancano risposte efficaci contro la crisi. Oggi i direttivi unitari di Cgil Cisl Uil hanno analizzato il testo. Servono misure per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, investimenti in rinnovabili e risorse per casa e sicurezza sul lavoro

La legge di stabilità varata dalla giunta provinciale è inadeguata a rispondere alla situazione di crisi che stanno vivendo famiglie e imprese trentine. Mancano interventi efficaci ed equi per rispondere all’emergenza e non ci sono investimenti strutturali per proiettare il Trentino oltre l’attuale fase di congiuntura negativa. E’ quanto hanno condiviso questa mattina i direttivi di Cgil Cisl Uil riunitisi insieme per discutere delle misure contenute nella manovra finanziaria che a breve arriverà all’esame del consiglio provinciale. “E’ come se la politica vivesse su una dimensione diversa da quella dei cittadini reali, ne ignora le fatiche e i malcontenti concentrandosi solo a discutere di poltrone in vista delle prossime elezioni provinciali. I trentini non possono permettersi un 2023 di campagna elettorale. Servono interventi urgenti per dare risposte a chi non arriva alla fine del mese con un’inflazione che sfiora il 12% e per rilanciare la competitività del nostro sistema economico e creare occupazione di qualità”, è stato detto.

In particolare per Cgil Cisl Uil mancano misure efficaci per le famiglie. Ci si concentra su bonus parziali e iniqui che non risolvono il problema del carovita né riducono la pressione dell’aumento dei prezzi sui ceti più deboli.
Niente si fa sulla casa, mentre aumentano i nuclei con un provvedimento di sfratto. I sindacati hanno chiesto di aumentare i fondi per l’integrazione al canone d’affitto e accelerare sulla ristrutturazione degli alloggi di risulta in possesso di Itea, ma gli appelli rischiano di restare ancora inascoltati.
Totalmente assente anche la voce contratti: non ci sono risorse per i rinnovi dei contratti pubblici né incentivi per spingere la contrattazione decentrata, aziendale e territoriale, e adeguare i salari.

Misure insufficienti anche sul piano della riconversione energetica.
Positivi gli incentivi per spingere le famiglie ad investire sul fotovoltaico, ma è una goccia nel mare. Serve più coraggio e maggiori investimenti.

Sul fronte delle imprese i sindacati lamentano l’assenza di interventi efficaci per contrastare la piaga degli infortuni sul lavoro. La richiesta di incentivi selettivi e sistemi di premialità per chi investe in sicurezza sembrano destinati a restare lettera morta. E nel frattempo la giunta si ostina a confermate gli sgravi Irap a pioggia, sottraendo di fatto risorse agli investimenti per rilanciare innovazione e produttività.
Lunedì Cgil Cisl Uil presenteranno le loro osservazioni in Prima commissione consiliare. Allo stato attuale il giudizio è di insoddisfazione.