Il T – 09 dicembre 2022

Superbonus l’ultimo boom: 1,1 miliardi

A fine novembre il totale degli investimenti messi in moto in regione dal superbonus 110% ha superato quota 1 miliardo 100 milioni di euro, quasi quattro volte il valore di inizio anno e il 5,6% in più del mese precedente. Calcolando il recupero fiscale del 110%, il totale delle detrazioni previste a fine lavori supera gli 1,2 miliardi.Le asseverazioni sui requisiti per accedere al bonus, che indicano in pratica i cantieri aperti, sono 5.260, cioè 243 in più di ottobre. I lavori conclusi valgono 892 milioni, l’8,4% in più del mese prima: a novembre, quindi, sono stati completati interventi di cappotto termico, sostituzione di impianti, pannelli solari per oltre 60 milioni, l’8,4% in più del mese prima. le corrispondenti agevolazioni fiscali ammontano a 981 milioni. C’è stata quindi la prevista corsa in extremis per presentare la Comunicazione di inizio lavori finché durava l’agevolazione al 110%, cioè entro fine novembre. Da gennaio, salvo sorprese nella legge di bilancio nazionale, dovrebbe scattare la riduzione del bonus al 90%.I cantieri procedono, in Trentino quest’anno ne sono partiti un migliaio e hanno messo all’opera duemila aziende edili tra capo commessa e indotto, con oltre 11mila lavoratori. Ma da un po’ di tempo il meccanismo della cessione dei crediti, che ha consentito la grande crescita dei lavori, si è inceppato. E oggi molte aziende sono in difficoltà ad essere pagate, in Trentino un migliaio per una somma che dovrebbe arrivare almeno a 100 milioni di euro, in proporzione un po’ meno che altrove ma comunque una cifra preoccupante (vedi pagina a fianco).Intanto i cantieri procedono. Secondo l’ultimo rapporto dell’Enea, l’Agenzia nazionale per l’energia e lo sviluppo sostenibile, in Trentino Alto Adige a novembre la crescita dei lavori con l’agevolazione del superbonus è pari al 5,6%, in linea con quella nazionale, mentre i lavori conclusi crescono di più, dell’8,4%. Dei 5.260 cantieri totali, 2.058, pari al 39,1%, sono asseverazioni condominiali, per un totale di 752,7 milioni di spesa per cappotti e impianti di energia verde nei condomini, che costituiscono il 68,4% della somma totale. I lavori condominiali conclusi ammontano a 601 milioni e registrano la crescita mensile più sostenuta: +9%.I lavori in edifici unifamiliari sono invece 2.274, in aumento del 5,9%, per una somma totale di quasi 260 milioni, cresciuta in un mese del 6,2%, e una cifra di lavori conclusi di oltre 215 milioni, che registra un incremento del 7,9%.Per quanto riguarda le unità immobiliari funzionalmente indipendenti, cioè appartamenti con impianti o accessi indipendenti anche se all’interno di edifici plurifamiliari, le asseverazioni sono arrivate a 928, +3,5% sul mese precedente, per investimenti totali pari a 87,5 milioni, saliti del 3,7%, e lavori realizzati pari a 75,4 milioni, in aumento del 5,4%.L’investimento medio sale di poco sia per i condomini, dove passa da 361mila a 365mila euro, che per gli edifici unifamiliari, da 113mila a 114 mila euro, mentre è sostanzialmente stabile a 94mila euro per le unità immobiliari indipendenti.La corsa del superbonus ha visto un’accelerazione soprattutto quest’anno. A fine 2021 le asseverazioni in regione erano 1.454 per un totale investimenti ammessi a detrazione di 318 milioni. A giugno i cantieri erano già più che raddoppiati a 3.728 per un totale di lavori pari a quasi 777 milioni. La crescita è continuata lungo tutta l’estate fino allo sprint finale. Anche se la nuova normativa potrebbe solo rallentare la corsa: in questi anni è cresciuto l’utilizzo di tutti i bonus edilizi, anche quelli con cui si recupera fiscalmente in dieci anni il 65% o il 50% della somma spesa.Al tavolo della manovra del governo Meloni per il 2023 è ancora aperta la possibilità di un mini rinvio delle comunicazioni di inizio lavori asseverati, Cilas, al 31 dicembre, ma con la delibera condominiale approvata entro il 24 novembre. Difficile prevedere che per i dati del mese in corso si possa ripetere un livello di asseverazione di progetti come quello di novembre, visti i vincoli messi in campo dal governo. In ogni caso la mini proroga consentirebbe almeno per questi lavori di proseguire con la detrazione del 110% invece che con l’agevolazione ridotta al 90% che scatta da gennaio.«I cantieri del superbonus vanno avanti e l’occupazione regge – commenta Matteo Salvetti della Feneal Uil – le aziende edili attive in Trentino sono arrivate a duemila e i lavoratori superano gli 11mila, anche se può esserci negli ultimi tempi un rallentamento nelle assunzioni. Ma non ci sono aziende che si stanno fermando, semmai i problemi sono sugli appalti grossi, dove le gare vanno deserte perché i prezzi non sono aggiornati all’inflazione». Del tema si è di nuovo occupato l’altro giorno il Tavolo provinciale sugli appalti.Secondo la banca dati Biproget, che censisce i cantieri di edilizia privata, non solo quelli dovuti al superbonus, quest’anno in provincia di Trento sono stati avviati 1.043 lavori di cui quasi cento nel capoluogo.Gli edili artigiani sono in Trentino quasi duemila, se si considera tutta la filiera, cioè anche le aziende di impianti, le imprese del legno e le altre ditte del settore, si arriva a circa seimila. «Stanno lavorando tutti – conferma il direttore dell’Associazione Artigiani Nicola Berardi – semmai la preoccupazione è sul futuro che è nel segno dell’incertezza».«Il superbonus ha dato una spinta enorme al settore – sottolinea il presidente di Cna Trentino Alto Adige Claudio Corrarati – Nei prossimi anni dobbiamo capire quali conseguenze avrà l’entità ridotta dell’agevolazione fiscale. Noi della Cna però avevamo detto da tempo che il 110% poteva mettere in difficoltà. Un bonus del 90% o anche meno può essere una soluzione più equilibrata e diventare un’agevolazione stabile. Anche perché le aziende artigiane se si trovano in una situazione in cui in un periodo c’è un picco di lavori, poi si ferma tutto, non crescono, non si strutturano».Resta l’importanza sostanziale di questo tipo di agevolazioni fiscali per riqualificare la propria abitazione, con un risparmio di energia e un aumento del comfort. Una spinta che potrebbe rimanere anche nella nuova versione con la detrazione meno consistente.

 

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