Il T – 17 dicembre 2022

Omega. Baristi e commesse under 30. Un sindacato per 10mila giovani

Sono assunti spesso a chiamata o a termine, part time o a orario ridotto. Sono commessi e commesse di negozio, baristi, camerieri e cameriere, addetti della ristorazione. O tirocinanti, un po’ in tutti i settori. E hanno meno di trent’anni, a volte meno di venti.
In Trentino i lavoratori e lavoratrici di commercio e turismo fra i 15 e i 34 anni sono circa diecimila, di cui duemila sono con contratto di lavoro precario. Qualche impiego è in nero, la maggior parte ha il contratto regolare. Poi c’è il lavoro grigio dei tirocinanti, spesso utilizzati come forza lavoro a costo zero.
Ma anche chi ha un contratto regolare si trova con orari cambiati e allungati dalla sera alla mattina, malattie negate, mancati pagamenti degli straordinari, paghe in ritardo. Insomma, forme più o meno pesanti di sfruttamento che ostacolano una vita normale.
Perciò nasce, nell’ambito della Uiltucs, il sindacato Uil del terziario, il nuovo Coordinamento regionale sindacale dei giovani lavoratori e lavoratrici. Si chiama Omega, l’ultima lettera dell’alfabeto greco. «Perché nel mondo del lavoro questi giovani sono gli ultimi» afferma Antonio Trifogli, che ieri mattina, insieme agli altri
rappresentanti del Coordinamento, ha presentato l’iniziativa presso la sede della Uiltucs.
Omega nasce dall’esigenza di dare una rappresentanza alle istanze degli studenti- lavoratori e di lavoratori e lavoratrici fino a trent’anni di età che oggi faticano a emergere nel mondo sindacale, sia che abbiano un contratto di lavoro a tempo determinato, indeterminato, intermittente o di somministrazione, sia che svolgano tirocini o Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, i Pcto. Martedì prossimo 20 dicembre si terrà la prima assemblea autoconvocata degli addetti della ristorazione.
«Vogliamo superare una certa impostazione concertativa che caratterizza i sindacati – dice Andrea Greco – Non abbiamo problemi a sederci per contrattare, ma se necessario attiveremo forme di conflittualità per il miglioramento delle condizioni di lavoro».
«Il contratto prevede due settimane di preavviso per definire gli orari di lavoro e due giorni di preavviso per il cambio – spiega Beatrice Cascini – Non viene rispettato quasi mai, nella vendita in negozio come nella ristorazione ti possono cambiare orario dalla sera alla mattina».
«Ci sono casi in cui viene negata la malattia a favore della produttività e del profitto – sottolinea Chiara Borromeo – senza pensare alla salute e al benessere della persona. A Trento ci sono molte realtà del genere, dove spesso ci si sente soli». Sul versante del salario, «non esistono straordinari, maggiorazioni, riposi compensativi». Casi particolari sono i tirocini, «vero e proprio lavoro grigio invece di essere strumenti per formare». Non si sa quanti sono i tirocinanti, non c’è un osservatorio.
«Ai giovani lavoratori e lavoratrici si richiede una flessibilità estrema – aggiunge Trifogli – La maggior parte sono contrattualmente più deboli, con contratti atipici, a chiamata, a tempo determinato, part time. Ma così non possono pianificare le uscite con gli amici, la visita medica, la spesa. Il luogo comune è che i giovani devono fare la gavetta ma è sbagliato: così sei sfruttato».
Nei prossimi giorni la prima mobilitazione tra i giovani lavoratori e lavoratrici della ristorazione: assemblea martedì alle 18. «C’era nell’aria il bisogno di un’azione più incisiva».

 

Scarica il pdf: IL T Omega ART 171222