l’Adige – 27 dicembre 2022

Infermieri nelle Rsa, “bocciate” le direttive

I sindacati si dicono preoccupati dell’assistenza sanitaria agli anziani ospiti delle Rsa e delle nuove “Direttive Rsa 2023” che consentono, alle strutture in difficoltà nel reperire personale, di derogare ai parametri infermieristici. Inoltre, «nel caso in cui la struttura non sia in grado di provvedere alla copertura dell’organico può convenzionarsi con liberi professionisti», si legge sempre nelle direttive. Il limite massimo mensile di ore effettuabili dal personale infermieristico libero professionista è stato quantificato in 195 ore, con presenza giornaliera (0-24) non superiore a 10 ore.
«Sono anni che come UIL FPL EE.LL. richiediamo di attivare un tavolo tecnico fra parti interessate, che abbia il fine ultimo di trovare soluzioni possibili e, soprattutto condivise, che affronti la necessità di risposte strutturali all’emergenza di mancato reperimento, sia nel breve che nel lungo periodo, di questi professionisti della cura», scrive in una nota Elena Aichner .
Il sindacato, nell’occasione ribadisce « nonostante la giunta continui ad ignorare le nostre richieste, la necessità di dialogare con le organizzazioni sindacali rappresentative, lo hanno scordato, del personale che quotidianamente, con tutte le proprie forze si prende cura delle persone affidate: infermieri costretti a turni massacranti ed organizzazioni sindacali che vedono di giorno in giorno aumentare i carichi di lavoro».
Contro le disposizioni contenute nelle nuove direttive anche Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) «Daremo battaglia davanti a questo ennesimo passo indietro. Invece di prendersi cura di chi ci cura, la Provincia imbocca la strada opposta, svilisce il sistema e le professionalità, risponde alle difficoltà minando nelle fondamenta un servizio strategico».

Scarica il pdf: ADIGE RSA ART 271222