Trentino, Il T – 21 gennaio 2023
Badanti, i sindacati: «Aumento sacrosanto, ma no al lavoro nero»
TRENTO. «L’adeguamento delle retribuzioni contrattuali per le badanti rischia di essere l’ennesima batosta che si scarica sui magri bilanci delle famiglie e di alimentare la spirale perversa che spinge alle assunzioni in nero nel settore dell’assistenza.
L’aumento è condivisibile, legittimo e sacrosanto per le lavoratrici e i lavoratori del settore. Ma, di fatto, metterà in molta difficoltà le persone più fragili, quelle che già sopportano non senza fatica il peso della non autosufficienza».
È quanto affermano Cgil, Cisl e Uil, che hanno chiesto un intervento urgente alla Provincia per neutralizzare almeno in parte l’incremento di spesa aggiornando al costo della vita tutte le misure del welfare territoriale, a partire dall’assegno di cura. «Allo stesso tempo va rivisto l’Icef per adeguarlo ai mutamenti del potere d’acquisto -affermano le sigle -Vanno alzate, infine, le soglie di deduzione di spesa per fare in modo che le famiglie continuino a trovare conveniente la stipula di contratti regolari».
In Trentino sono circa 14mila le persone non autosufficienti, e l’80% di queste sono anziani. Come riportato dal nostro giornale, si stima nero che le badanti lavorino in nero in un caso su due.
«Con un’inflazione ora al 12.3%, anche l’adeguamento deliberato fino ad ora e limitato al solo Assegno Unico è insufficiente» dicono i sindacati. «Comprendiamo lo sforzo di Piazza Dante, ma serve un’ulteriore passo avanti. Per evitare il tracollo di molte famiglie e il ricorso massiccio a forme di lavoro irregolare è necessario che l’adeguamento del welafre all’inflazione sia strutturale».
Scarica il pdf: TRENTINO, IL T badanti ART 210123
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