l’Adige – 23 gennaio 2023

Materne. Daniela Tabarelli, maestra e ora rappresentante Uil: «Ci vuole rispetto per le insegnanti»

Daniela Tabarelli, per tanti anni insegnante, è ora rappresentante del personale delle scuole dell’infanzia presso la Uil. Ha lasciato le aule, o meglio le sezioni, per andare a difendere i diritti e risolvere i problemi di chi invece è dentro, al lavoro ogni giorno con i bambini. E ci conferma che le questioni aperte sono parecchie.
«Ci sono tanti aspetti che vanno poi a ricadere sulla qualità del servizio educativo, che resta la priorità delle scuole e delle insegnanti. C’è luglio, ci sono insegnanti alle quali viene detto no agli straordinari, c’è il taglio delle sostituzioni, sono problemi che vanno affrontati».
Altrimenti si va a creare quello che per ora è “solo” un campanello d’allarme, ma che potrebbe trasformarsi in una “bufera”. «Iniziano a registrare una fuga delle insegnanti dall’infanzia verso altre istituzioni scolastiche: è stata svilita la funzione delle scuole dell’infanzia, trasformate a servizio conciliativo con la vicenda di luglio e non solo. A tal proposito: la Provincia “sbandiera” sempre i numeri delle iscrizioni, ma l’analisi va fatta sulla reale frequenza dei bambini».
Le richieste, prosegue Daniela Tabarelli, sono molte: «Si investa realmente sull’infanzia, si ragioni per migliorare la situazione. Aumentano i casi di bimbi con ansia e sotto pressione: chiediamoci se cambiare sei insegnanti in una giornata è d’aiuto… I servizi estivi devono esserci ed essere all’insegna del divertimento, con le gite e l’attività nei parchi, all’aperto e in piscina. Pensiamo a come organizzare tutto questo. E pensiamo alle insegnanti: ad oggi non si sa quando potranno prendersi la loro settimana di ferie. L’anno scorso venne assegnata a fine maggio, solo nelle equiparate andò un po’ meglio. Ma si tratta di rispettare le loro normali esigenze, anche loro hanno una vita e una famiglia».
In conclusione la maestra/sindacalista, conferma che «sentiamo un grande fermento nelle scuole, abbiamo svolto riunioni spesso auto organizzate dalle stesse maestre tanto era forte l’esigenza di un confronto -in tutto il territorio, dalla Busa alla Val di Non fino alla Valsugana. Sul progetto “zero sei” vale lo stesso discorso fatto prima: ci vuole condivisione, ci vogliono chiarimenti e risposte concrete alle domande, a partire da quelle sulla gestione del personale».

Scarica il pdf: ADIGE materne ART 230123