Trentino – 08 febbraio 2023
«Non mancano disoccupati ma soldi per il Progettone»
ROVERETO. «Il problema dei musei roveretani che si sono trovati senza personale del Progettone per garantire una regolare apertura non è né un problema di norme legato alla stagionalità dei contratti né di carenza di persone nelle liste. È solo un problema di risorse». Ad affermalo sono Cgil Cisl Uil insieme alle categorie Flai, Fai e Uila. «Siamo di fronte ad affermazioni grottesche e a malafede», dicono per essere ancora più chiari Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher con Elisa Cattani e Moreno Marighetti (Flai), Katia Negri (Fai) e Fulvio Giaimo (UIla).
Rispondendo a Bisesti, per il sindacato non ci sarebbe nessun problema di carenza di persone nelle liste del Progettone. «Si tratta di liste che non vanno mai esaurite, di cui fanno parte per lo più persone con gravi svantaggi e/o segnalate dai servizi sociali, pertanto disponibili e idonee a ricoprire ruoli di semplice guardiania», chiariscono i sindacalisti. E non è nemmeno un problema tecnico legato all’ impossibilità di avviare nuovi contratti a termine. «Il comparto dei lavori socialmente utili della nostra provincia, Progettone e Intervento 33D, gode di una contrattazione di prossimità, siglata da Cgil, Cisl e Uil, che consente di bypassare le norme vigenti. Basta solo programmare assunzioni e cessazioni prevedendo scadenze contrattuali diverse a seconda delle necessità», aggiungono puntando il dito contro il vero problema, la mancanza di risorse. Durante il recente rinnovo del contratto di settore, infatti, le categorie sindacali sono state poste di fronte all’evidenza che a fronte di aumenti contrattuali ci sarebbero stati meno contratti stagionali. «Pertanto, contratti più lunghi o nuovi soggetti da contrattualizzare c’erano e ci sono. Si investa», chiedono con forza i sindacalisti che ricordano che hanno sollecitato un incontro con l’assessore Spinelli, ma fino ad oggi la loro richiesta è rimasta inascoltata.
Cgil Cisl Uil bocciano anche l’ipotesi annunciata dall’assessore Bisesti sul coinvolgimento degli studenti al posto dei lavoratori del Progettone. «Non vorremmo che si pensasse di poter avere giovani che lavorino a tutti gli effetti, perché sostituirebbero lavoro vero, con stage e tirocini gratuiti! Ancora una volta, il sistema trentino, nel mondo della cultura che dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello, organizza e struttura un ingresso nel mercato del lavoro per i giovani privo di ogni prospettiva». Secondo Zabbeni, Pomini e Largher si va contro ogni evidenza emersa dagli Stati Generali del Lavoro, e più recentemente da ogni analisi del mercato del lavoro: «si lascino i lavori a basso contenuto di conoscenza ai lavoratori socialmente utili, garantendo le risorse necessarie, mentre si strutturi una seria sinergia tra offerta culturale, scuola ed università per offrire agli studenti un percorso di apprendistato a tutti i livelli per il loro inserimento, con retribuzioni e prospettive di carriera degne».
Scarica il pdf: TRENTINO Progettone ART 080223
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