16 ottobre 2016 – Corriere del Trentino
Federcoop «Via Segantini, serve uno scatto in avanti»
Uil e Cisl spronano Fezzi: «Lavoro a rischio»
Una forte preoccupazione per la tenuta occupazionale del movimento cooperativo locale.
È quella avvertita dal mondo del sindacato confederale trentino, come affermano Walter Alotti e Lorenzo Pomini. I segretari di Uil e Cisl provinciali chiedono al nuovo presidente di Federcoop Mauro Fezzi — la cui elezione, venerdì scorso, ha chiuso l’instabilità del dopo-Schelfi — l’avvio di interventi efficaci e di relazioni all’altezza con le parti sociali.
Nei suoi confronti arriva la dichiarazione di stima degli imprenditori. «È persona capace, che sa raggiungere buoni risultati» dicono Gianni Bort, guida di Confcommercio-Unione e della Camera di commercio, e Roberto De Laurentis, presidente degli Artigiani. Entrambi mostrano di avere a cuore lo stato di salute del movimento. «C’è bisogno della Cooperazione, ma di un sistema che non sia zoppo e che voglia percorrere qualche strada nuova» avverte De Laurentis.
I sindacati
«In prima istanza — ragiona Alotti — c’è stato un problema di governance in via Segantini, un periodo lungo in cui si è avvertita la mancanza di una leadership. Il movimento e la Federazione dovrebbero riprendere il ruolo che avevano un tempo, fuori dai padrinaggi politici». Alotti, alla stregua di Pomini, Bort e De Laurentis, riconosce l’importanza fondamentale delle cooperative nell’economia trentina e si aspetta che si concretizzi la dichiarazione dal palco del neopresidente: «Rinnoviamoci, di sola esperienza si muore». «Faccio gli auguri a lui e al suo staff. La Federazione deve essere più forte e più vicina al lavoro. A tutti i settori, non solo il credito, anche consumo, agricoltura e edilizia si chiede uno scatto». Alotti chiude invocando «relazioni industriali» positive con la controparte.
Si associa Pomini, segretario provinciale Cisl. «A Fezzi chiedo una cosa semplice: di avviare finalmente la concertazione». Pomini guarda alla questione strutturale del lavoro. Le cooperative, alla stregua delle altre aziende, avvertono la crisi economica, la concorrenza esterna, i cambiamenti che impattano sul sistema come quello del credito. «La tenuta occupazionale preoccupa tutto il sindacato confederale trentino. Sento anche di appalti per il terziario fuori dal Trentino da parte di realtà del movimento che sono aiutare dal sistema locale». Per il segretario Cisl, «serve uno scatto d’orgoglio a tutto il movimento».
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