Trentino, Corriere del Trentino, Il T – 19 febbraio 2023

Superbonus, la stretta allarma gli architetti «A farne le spese saràchi è stato onesto» Arco, 5 milioni per intervenire sul depuratore

TRENTO Marco Giovanazzi è basito: «Un colpo basso, inatteso». La stretta sul Superbonus decisa dal governo — con il blocco alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura — ha colto di sorpresa anche il presidente dell’ordine degli architetti. Che di fronte al giro di vite non nasconde l’amarezza. «Ogni tre mesi — sbotta Giovanazzi — spunta una novità sul Superbonus. Non si può lavorare così: non si è mai vista nella storia una norma che continua a cambiare. E che cambia dalla sera alla mattina». Un metodo, aggiunge il presidente degli architetti, «che crea incertezza». Oltre che problemi evidenti: «Ci sono aziende — avverte — che rischiano la chiusura. Chi ha programmato i lavori e ordinato il materiale come farà?». Una «crisi nerissima» che non a caso sta già mettendo in allarme l’intero settore dell’edilizia. E che non risparmia nemmeno i professionisti: «Ci sono progetti di cui non si vedrà un euro. Se le aziende non hanno i soldi, i progetti non verranno pagati». Il tutto, aggiunge Giovanazzi, «mentre l’Europa spinge sulle case green: ma come le faremo in questa situazione? Il Superbonus è una storia finita male». Che andrà sulle spalle di chi ha agito secondo le regole: «A pagare questa situazione sarà chi si è mosso in modo onesto, seguendo alla lettera tutte le procedure di una norma scritta sulla sabbia». Il presidente punta il dito contro i partiti: «Nessuna parte politica può chiamarsi fuori. Mi chiedo quale credibilità può avere uno Stato che cambia le norme dalla sera alla mattina». Uno Stato, conclude, «che non ha tirato fuori un euro».
Chiamano in causa la Provincia i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. «La fine dello sconto in fattura o il suo restringimento — sottolineano i sindacati — dimostrano che lo Stato è ondivago e irresponsabile perché, per recuperare risorse pubbliche che magari serviranno a finanziare pazzie come la flat tax, affossa un’idea di sviluppo fondata sul risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile del Paese. Nessuno dice che nel bonus 110% non ci fossero storture e iniquità. Ma quello strumento andava corretto, non affossato». In questo quadro, avvertono Cgil, Cisl e Uil, «la risposta in Trentino dovrebbe essere l’Autonomia grazie alla quale è possibile realizzare una strategia trentina alla transizione ecologica e in particolare all’efficientamento energetico degli edifici». Ma la giunta di Maurizio Fugatti, è l’accusa dei segretari, «ha abdicato ad avere strumenti agevolativi strutturali e sostenibili a sostegno della transizione energetica delle abitazioni». Strumenti che ora diventano indispensabili, incalzano Cgil, Cisl e Uil: «Le possibilità che l’Autonomia offre sono molte, ma l’immobilismo della giunta rischia ancora una volta di far perdere al Trentino una grande opportunità di crescita».
Inizieranno alla fine dell’anno — o al massimo all’inizio del 2024 — i lavori al depuratore di Arco. La giunta provinciale, nell’ultima riunione, ha approvato infatti un aggiornamento del Documento di programmazione degli interventi nel settore delle opere igienico-sanitarie, che fissa il cronoprogramma dell’intervento: nei prossimi mesi inizierà la progettazione, con i lavori dunque a fine anno.
L’intervento al depuratore di Arco, che prevede una spesa di 5 milioni, riguarda la copertura delle vasche di ossidazione, la realizzazione di una vasca di equalizzazione in ingresso all’impianto e l’ammodernamento dell’impiantistica. Con i lavori si punta ad ovviare ad alcune problematiche di carattere idraulico che provocano cattivi odori nella zona.
«Si tratta — spiega il presidente della Provincia Maurizio Fugatti — di un intervento atteso che adesso è inserito negli strumenti di programmazione della Provincia e che a breve verrà realizzato. In questo modo si risponde ad una esigenza del territorio migliorando un impianto importante anche per la tutela ambientale».
Ma la variazione del Documento di Programmazione degli interventi nel settore delle opere igienico-sanitarie, approvata dalla giunta provinciale comprende anche altri interventi, che riguardano in particolare gli impianti fognari della dorsale del Fersina (5,7 milioni) e della dorsale Cis-Mostizzolo (2,0 milioni).

 

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