Corriere del Trentino – 08 marzo 2023

Sfalcio all’ex Sloi, Albertini torna a opporsi

La questione sembrava risolta. Tanto che a fine febbraio il Comune aveva preannunciato l’avvio a marzo, da parte di Italferr, dell’attività di monitoraggio del soil gas sulle aree inquinate di Trento nord. Dopo il braccio di ferro dell’autunno, quando la Tim srl di Michele Albertini si era opposta all’ingresso nelle aree di sua proprietà, Italferr era corsa ai ripari. «In base all’articolo 15 del testo unico sulle espropriazioni per pubblica utilità — aveva comunicato il Comune — Rfi ha emesso l’autorizzazione all’accesso all’area in questione e dunque al monitoraggio, che sarà preceduto dallo sfalcio della vegetazione a partire dal prossimo 6 marzo».

Lunedì, dunque, gli operai si sono presentati a Trento nord per procedere. Ma si sono trovati davanti il «niet», di nuovo, di Albertini. «Ha impugnato il decreto di Rfi» spiega Giuliano Franzoi, mobility manager del Comune. E dunque si dovrà attendere per capire come muoversi.

Intanto, dopo l’istituzione dell’Osservatorio ambientale e per la sicurezza sul lavoro, a chiedere garanzie sono i sindacati. «È fondamentale — avvertono Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi referenti per salute e sicurezza di Cgil, Cisl e Uil — che ci siano le garanzie massime di tutela della salute e della sicurezza di quanti opereranno su quel cantiere. Per questa ragione guardiamo con interesse alla costituzione di un comitato tecnico scientifico all’interno dell’Osservatorio e chiediamo che all’interno di questo organismo, che dovrà avere ruolo di monitoraggio e garanzia del rispetto anche delle norme sul lavoro, si preveda fin da subito la presenza dei rappresentanti del Servizio Lavoro, di Uopsal e dell’Inail, come soggetti scientificamente qualificati ed esperti in materia». I sindacati chiedono che «il canale costante di informazione» venga attivato anche con le parti sociali oltre che con i cittadini.

 

Scarica il pdf: CORRIERE Sloi ART 080323