l’Adige – 26 aprile 2023

«Multiutility, Dolomiti la meno redditizia»

TRENTO Si riscalda la vigilia dell’assemblea dei soci di Dolomiti Energia, che dopodomani saranno chiamati ad approvare il bilancio meno ricco della storia della multiutility trentina.
A dare fuoco alle miccia è un approfondimento curato dal segretario della Uil Walter Alotti, molto sensibile al tema energia, dal quale si evince come l’azienda trentina risulti la meno redditizia tra le concorrenti del settore. «Il margine operativo lordo rapportato al fatturato (quello che i tecnici chiamano Ebitda, indice che esprime la capacità gestionale operativa effettiva), uno dei parametri maggiormente considerati dagli investitori (quelli veri, non i soci sempre assetati di dividendi) trova Dolomiti Energia ad un valore del 5,86 per cento spiega Alotti -. Il valore è ben al di sotto del 7,53m per cento di Alperia e lontanissimo dai valori superiori al 10 per cento dei maggiori operatori nazionali, con Acea al 25,4 per cento». In pratica Dolomiti Energia è quella che ricava meno da ogni euro incassato dalla sua attività annuale.
Se poi si confronta il rapporto tra i dividendi in distribuzione con il valore di mercato delle azioni insiste Alotti Dolomiti Energia risulta la meno performante. «Va specificato che per Dolomiti Energia, non essendo ancora quotata, bisogna tenere per buono il valore di 2,35 euro per azione a cui La Finanziaria Trentina ha venduto al fondo Equitix». Ebbene, nche se si confermasse la distribuzione di un dividendo di 10 centesimi per azione come l’anno scorso (che per altro non sarebbe “in linea” con un utile di appena 9 milioni) Dolomiti Energia calcola il segretario Uil «darebbe un rendimento attorno al 4,25 per cento, ben al di sotto dei concorrenti italiani (A2A, Acea, Iren), la maggior parte dei quali si trova sopra il 6 per cento».
Secondo Alotti «sembra quasi che la strategia di Dolomiti Energia sia quella di avere risultati scarsi, peggiori degli altri competitors sul mercato, per rendersi meno attrattiva verso possibili investitori che invece sarebbero indispensabili per poter avviare quelle politiche di rinnovo e potenziamento degli asset verso un maggior apporto da parte delle energie rinnovabili, che finora non è mai iniziato. Forse in primis gli attuali soci pubblici, sempre bisognosi di milioni di dividendi per far stare in piedi i loro bilanci comunali, non hanno ancora capito che, se non
continuassero a guardare solo al breve termine, l’avere nuovi capitali apportati da nuovi soci “più capaci” e cambiando marcia nella gestione, porterebbe anche maggiori utili e dividendi nelle loro casse comunali».
Il consiglio ai soci pubblici è quello di valutare un aumento di capitale sociale per far crescer gli investimenti sul territorio, «o altrimenti rivolgersi ai risparmiatori trentini che, anche per amor di patria insiste Walter Alotti sarebbero disposti ad investire in Dolomiti Energia per finanziare quelli investimenti che potrebbero portare ad una diminuzione delle tariffe energetiche per famiglie e imprese». Il riferimento è al piano strategico che deve esser presentato entro la primavera con l’obiettivo di investire in forme di energia alternative all’idroelettrico.

 

Scarica il pdf: ADIGE Multiutility ART 260423