Il T – 28 aprile 2023

Dipendenti enti locali, fumata nera sul rinnovo

Niente da fare per il rinnovo di contratto dei dipendenti degli enti locali. Il nuovo incontro, il terzo, tra i sindacati e l’assessore Achille Spinelli non ha prodotto risultati. Al tavolo erano presenti Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl). Rilancio della contrattazione primaria e rinnovo dei contratti, risorse per la valorizzazione delle autonomie locali e della sanità, sblocco delle progressioni, stabilizzazione dei precari e adeguamento del buono-pasto. Questi i punti primari presentati dai rappresentanti sindacali all’assessore ma su cui non si è trovata una convergenza.
«Non riscontriamo la volontà di voler risolvere i problemi e trovare soluzioni per mantenere il Trentino moderno e competitivo», hanno commentato i tre segretari in una nota congiunta. Il primo punto, quello prioritario, sono i rinnovi di contratto dei dipendenti pubblici. «Abbiamo richiesto un adeguamento all’Istat», evidenziano Diaspro, Pallanch e Tomasi. Secondo i sindacati il valore di riferimento sarebbe quel 14% di adeguamento deciso per i consiglieri di entrambe le province. Quell’asticella secondo i segretari rappresenta ora lo stesso trattamento che chiedono per lavoratori e lavoratrici. «Abbiamo stimato – indicano i tre segretari – che per il rinnovo del triennio contrattuale 2022- 2024 servono almeno160 milioni di euro, mentre sul piatto la Provincia mette solamente 25 milioni pari all’1,5% del monte salari».
Un altro cambio di passo viene chiesto poi per rilanciare il pubblico impiego. «C’è urgenza di stanziare risorse per valorizzare i comparti e renderli attrattivi a fronte degli impegni gravosi e della responsabilità in capo al personale – scrivono i sindacati – È arrivato anche il momento di normare la stabilizzazione dei precari, da troppo tempo ancora nel limbo e nell’incertezza». L’ultimo oggetto del contendere con la Provincia riguarda la politica relativa al buono pasto. «Deve essere aggiornato perché il suo valore è fermo dal 2009. È tempo di introdurre la cumulabilità, pasti convenzionati, allargare il perimetro per la consumabilità e adeguarlo al costo della vita e potenziare la capillarità delle mense aziendali». Queste le istanze che i sindacati porteranno all’assemblea del 3 maggio con i lavoratori in attesa di un’apertura al dialogo da parte della Provincia.

 

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