Corriere del Trentino, Il T – 05 maggio 2023

Bilancio, 318 milioni per la variazione Sindacati: «Deludente»

TRENTO La fetta più corposa riguarda il finanziamento di investimenti pubblici: quasi 95 milioni per edilizia scolastica, ciclabili, discariche e depuratori, edilizia sanitaria e interventi dei Comuni sul fondo di sviluppo locale. Ma per le amministrazioni comunali è previsto anche un accantonamento di 69,5 milioni «da utilizzare per il protocollo d’intesa da sottoscrivere in sede di assestamento di bilancio». Ancora: 35,6 milioni (annunciati) serviranno per coprire l’una tantum da destinare ai dipendenti del sistema pubblico provinciale (che da mercoledì sono in stato di agitazione), 30 per confermare l’esenzione dell’addizionale regionale Irpef per i redditi compresi tra i 15mila e i 25mila euro. E poi ci sono le risorse per gli interventi a favore del settore economico (22,1 milioni), per la promozione dei prodotti trentini (19,5 milioni), per acquisire immobili(20 milioni), per interventi a favore della casa (7 milioni), per progetti anti-siccità (3,4 milioni).
Il totale — fissato ieri pomeriggio dagli assessori provinciali Mario Tonina, Achille Spinelli, Mirko Bisesti e Giulia Zanotelli — è di 318 milioni: soldi ricavati dall’avanzo di amministrazione e utilizzati per «costruire», attraverso un maxi-emendamento (che sarà depositato oggi dopo il passaggio in giunta, nell’ultimo giorno utile per presentare i testi di modifica al disegno di legge), la variazione di bilancio che approderà in Aula la prossima settimana. E che ieri è stata illustrata alle categorie economiche e ai sindacati (assente il governatore Maurizio Fugatti, chiamato a Roma per la discussione in consiglio dei ministri di due norme di attuazione).
Dieci, nel dettaglio, le voci della «finalizzazione dell’avanzo di amministrazione». Che toccano economia, famiglie, imprese, dipendenti pubblici, casa e opere pubbliche. Queste ultime con un appunto in più: ai quasi 95 milioni previsti nella variazione si aggiungono ulteriori investimenti sulla viabilità finanziati a debito per circa 50 milioni. «I ragionamenti strutturali proseguiranno in ogni caso in vista dell’assestamento di bilancio, nel quale saranno comprese le eventuali risorse derivanti dalla trattativa sugli arretrati in corso con lo Stato e le eventuali entrate tributarie derivanti dall’andamento dell’economia» ha precisato Spinelli.
E se il giudizio dei sindacati sulla variazione era stato critico già nei giorni scorsi — insieme a quello delle opposizioni, nette di fronte a una variazione considerata «vuota» — ieri la posizione non è cambiata. Anzi. «Si tratta di una manovra deludente, che non fornisce risposte soddisfacenti e di portata adeguata ai bisogni delle famiglie trentine» hanno tuonato i segretari di Cgil, Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Aspri su alcuni aspetti della manovra. Come «l’assenza di investimenti aggiuntivi per adeguare le misure di sostegno alle famiglie: serviva un intervento più coraggioso e incisivo». O come la mancata attenzione al tema della casa: «Il fondo affitti viene ampliato in modo irrisorio». C’è poi il capitolo sanità, «dove mancano risorse sia per potenziare il servizio sia per rinnovare il contratto provinciale». E l’aumento una tantum al personale delle autonomie locali: «Hanno messo appena il 2%. È vero che il governo ha stanziato l’1,5%, si tratta però di fondi strutturali, mentre quelli messi sul tavolo dalla giunta valgono esclusivamente per il 2023». Rimane però la questione di metodo: «Non c’è spazio b per il confronto. Di fatto la discussione di oggi (ieri, ndr ) è stata la mera presentazione di scelte già assunte e non modificabili fino all’approdo in consiglio provinciale».

Scarica il pdf: CORRIERE, IL T Provincia ART 050523