l’Adige – 07 maggio 2023

Sanità. «Iper lavoro senza i mezzi idonei»

Non sono soltanto le case di riposo a soffrire, in Vallagarina, della penuria di infermieri. Nonostante il servizio sanitario pubblico abbia un’attrattiva molto forte per gli infermieri impiegati nelle Apsp, l’ospedale di Rovereto e il servizio territoriale delle cure primarie del distretto della Vallagarina è comunque in piena “emergenza personale”. Lo sostiene Giuseppe Varagone (nella foto), segretario della Uil Fpl Sanità del Trentino, che interviene contro l’azienda sanitaria provinciale «per la inadeguatezza nella gestione del servizio territoriale e delle cure primarie del distretto di Vallagarina. Dopo aver incontrato i lavoratori sono emerse varie problematiche che la Uil ave già fatto presente via lettera a metà marzo scorso. Lettera a cui però non è stato
dato seguito. A tal proposito anche nella giornata di giovedì abbiamo nuovamente inviato una missiva di sollecito, e siamo in attesa che i vertici aziendali intervengano per sanare questa grave situazione».
«Negli ultimi mesi sottolinea Varagone sette infermieri hanno cessato il proprio servizio o si sono licenziati e a tutt’oggi non sono stati sostituiti; quindi va da sé che i carichi di lavoro per chi è ancora in servizio sono aumentati in modo esponenziale. Questo comporta per i lavoratori ore di straordinario in eccedenza e la difficoltà di poter usufruire delle ferie. Ricordo che alcuni professionisti hanno ferie residue del 2022, e tutte quelle del 2023. In merito poi alla “pronta disponibilità”, che dovrebbe essere usata solo nei casi eccezionali o emergenziali in modo sporadico, è diventato a tutti gli effetti orario di lavoro istituzionale visto l’ammontare del lavoro. Questo sta comportando che i professionisti in questione non riescono ad usufruire del distacco psico-fisico necessario. Inoltre ci viene segnalato che da anni non viene distribuito il vestiario necessario per poter svolgere il lavoro in sicurezza, come le scarpe antinfortunistiche e gli zaini appositi per una maggiore distribuzione dei carichi. Addirittura gli infermieri sono costretti a portarsi l’abbigliamento a casa per poterlo lavare e sanificare. Inoltre tre mezzi aziendali sono in disuso per rotture varie, e non sono stati né sostituiti né riparati. Scandaloso è poi il fatto che i professionisti debbano farsi carico della gestione dei mezzi aziendali, come il cambio gomme e la manutenzione ordinaria, al di fuori del proprio orario di lavoro programmato. Inoltre i mezzi sono privi di permessi per le zone Ztl di molti Comuni e questo sta comportando disagi non indifferenti, di cui ritardi nelle prestazioni programmate e sanzioni amministrative che gli stessi devono remunerare a proprie spese. Ci viene inoltre fatto presente che i tablet in dotazione sono vecchi e non più aggiornabili per i nuovi programmi che l’Apss ha adottato. Un altro problema infine è quello dei buoni pasto, visto la cifra irrisoria disposizione degli stessi: a causa del caro bollette molti esercenti hanno aumento i prezzi e questo comporta che i lavoratori sono costretti a pagare di tasca propria la differenza».

 

Scarica il pdf: ADIGE sanita ART 070523