Il T – 12 maggio 2023

Fino a 3.000 euro extra per il avoratori Mak

Aumenti dai 1.200, per gli operai comuni, ai 3.000 euro in un anno, per i ruoli di maggior responsabilità in cantiere. Non sono poco, a maggior ragione in un periodo di emergenza salariale, gli aumenti previsti dall’accordo chiuso dai sindacati con l’impresa Mak costruzioni Srl di Lavis, per il raggiungimento di un premio di risultato a favore di 60 lavoratori dipendenti.
Finora, alla contrattazione di terzo livello si erano aperte due sole realtà del settore edile in provincia. Il Servizio Bacini Montani della Pat e la ditta Adige Bitumi Srl. L’accordo raggiunto da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil con Mak certifica un buon momento per la contrattazione collettiva nel settore edile in Trentino.
Un settore in crescita, soprattutto sulla scia dei bonus edilizi, che hanno portato commissioni alle imprese. Lavoro che ora viene premiato dall’azienda. In un momento di emergenza salariale legata agli effetti dell’inflazione, che diminuisce il potere d’acquisto.
Nel dettaglio, l’accordo prevede che agli operai comuni, qualificati e specializzati, in busta paga sia corrisposto un extra mensile tra i 100 e i 200 euro lordi. A cui va aggiunto un ulteriore premio di importo lordo annuale, che varia da 200 a 600 euro, vincolato al raggiungimento di alcuni parametri aziendali. L’aumento annuo complessivo, quindi, va dai 1.200 ai 3.000 euro lordi, anche a seconda del tipo di qualifica e responsabilità dell’incarico (la tassazione sul premio è al 5%).
A queste risorse aziendali si aggiungono gli aumenti stabiliti dal rinnovo del contratto collettivo nazionale. Già questo contribuirà a portare in media nelle tasche dei lavoratori 1.000 euro lordi in più. Per i 60 dipendenti Mak significa a fine anno tra i 2.200 e i 4.000 euro lordi in più. Un salto di reddito notevole.
Per i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Matteo Salvetti, Fabrizio Bignotti e Giampaolo Mastrogiuseppe l’esempio è positivo. Replicarlo su scale maggiori, concludendo altri accordi preliminari con imprese del territorio, resta uno degli obiettivi dei prossimi mesi. Riuscirci, dicono i sindacati, potrà facilitare l’attrazione delle maestranze sul territorio. Il sistema trentino, puntando sul benessere del lavoratore e sullo sviluppo del capitale umano, potrebbe incentivare la mobilità dei lavoratori in entrata. Nello scenario di carenza di manodopera, infatti, «l’attrattività si esercita indubbiamente attraverso salari più alti, benessere organizzativo e sicurezza sul lavoro e quindi con la contrattazione integrativa provinciale e aziendale», commentano Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.

 

Scarica il pdf: IL T Mak ART 120523