Corriere del Trentino, Il T – 07 luglio 2023

«Hydro Dolomiti Energia sia pienamente pubblica»

Trento «In riferimento alle notizie di una possibile aggregazione di una cordata di soggetti privati che hanno manifestato l’interesse a rilevare Hydro Dolomiti Energia nella quota del 40% — si legge in una nota diffusa ieri dal segretario generale
della Uil provinciale, Walter Alotti — Il nostro sindacato esprime forte preoccupazione e ripropone il modello altoatesino pubblico al 100% per la società idroelettrica trentina Hde». Insomma, la notizia che il fondo di investimento Equitix abbia messo nel mirino il capitale sociale della società del gruppo Dolomiti Energia ha creato allarme da più parti.

In questo momento, Hde è controllata per circa il 40% dalla banca di investimenti australiana Macquarie — quella che insieme a Cassa depositi e prestiti detiene le parte delle quote di Open Fiber — che lo ha messo in vendita l’anno scorso. Ora è giunto l’interesse dei britannici di Equitix, che starebbe tentando l’assalto alla quota di Macquarie in cordata con Fondazione Caritro, Finanziaria Trentina e la società milanese Tages.

Un quadro, questo, a cui Alotti si oppone: «Il rischio è quelo che forti soci-azionisti trentini non pubblici, che peraltro rappresentano interessi legittimi, possano puntare più ai dividendi e ai profitti, piuttosto che a minimizzare il costo dell’energia per le aziende e cittadini trentini». Per cui il sindacalista rilancia «l’idea (per ridurre il costo per la Provincia nella rilevazione delle quote di Hde, oggi in possesso di mani private) di far intervenire direttamente i risparmiatori trentini sul mercato per la raccolta delle risorse necessarie, organizzando un azionariato diffuso, magari una public company creata appositamente».

Il democratico Alessio Manica è dello stesso avviso, o quasi. «Stiamo parlando della società che oggi gestisce la più grande risorsa del Trentino, ovvero lo sfruttamento idroelettrico, cioè la nostra acqua — riflette — Torno a ribadire che questo è il momento per la Provincia e il sistema delle Autonomie locali di riprendere in mano la piena proprietà di questa società, per assicurarsi il pieno governo e il pieno controllo di un asset evidentemente nodale e strategico per i prossimi decenni, e per lo sviluppo futuro del nostro territorio». Manica rivendica di avere presentato un ordine del giorno per vagliare la possibilità di riportare Hde sotto totale controllo pubblico, bocciato dalla giunta. Infine, conclude il consigliere provinciale, «ciò che traspare è che anche questo settore sia governato dai privati, che giocoforza perseguono logiche di profitto, mentre la giunta provinciale rinuncia ab origine a giocare la partita e a esercitare appieno la nostra Autonomia».

 

Scarica il pdf: CORRIERE, IL T Hde ART 070723