Economia in frenata. Sostenere la crescita delle imprese e la transizione ecologica. Cgil Cisl Uil: assurdo puntare su sostegni a pioggia. Il nostro sistema ha bisogno di più produttività, competitività e sostenibilità
Se la crescita dell’economia trentina è in frenata l’unica soluzione è adottare misure anticicliche che ne invertano l’andamento in positivo. Ne sono convinti Cgil Cisl Uil che guardano ai dati contenuti nell’analisi della Camera di commercio con estrema attenzione, ma senza allarmismi. “Il rallentamento è evidente, ma è altrettanto vero che l’economia provinciale crescerà più della media prevista a livello nazionale. Troppo poco per dormire sonni sereni, ma abbastanza per agire tempestivamente per sfruttare questo vantaggio e permettere al nostro sistema di tornare a crescere su basi più stabili”, dicono i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Per i sindacati in questo quadro l’unica strada da imboccare è una politica di interventi anticiclica, basata su scelte lungimiranti che puntino su rafforzamento dell’export, crescita dimensionale delle imprese, aumento della produttività e del valore aggiunto, innovazione e green. Una ricetta agli antipodi di quanto sollecitato dal presidente della Camera di commercio, Giovanni Bort. “Il Trentino non ha bisogno di più imprese piccole. Indirizzare in questa direzione gli incentivi pubblici è condannare all’asfissia il nostro sistema economico – insistono i tre segretari -. Al contrario bisogna sostenere la crescita delle imprese e la loro competitività indirizzando le politiche industriali e gli incentivi pubblici all’innovazione tecnologica, alle transizione ecologica, con in cima il tema dell’energia pulita. Solo così le nostre aziende cresceranno, saranno più competitive e attrarranno manodopera specializzata. Il problema del Trentino è il lento processo di deindustrializzazione che certo non aiuta a far crescere la presenza del nostro sistema economico sui mercati internazionali”.
Cgil Cisl Uil guardano con particolare interesse alla transizione energetica, terreno su cui si gioca anche per i sindacati la partita più importante per la competitività e la crescita. “Il Trentino sulla sostenibilità può giocare una partita fondamentale, sfruttando al meglio le opportunità offerte dall’Unione Europea ed investendo risorse importanti che sono nelle casse di Piazza Dante”.
Il riferimento è il piano con cui Bruxelles sostiene la svolta green delle economie dei paesi membri. In pratica tutti i sostegni pubblici indirizzati alla transizione ecologica sono privi di vincoli, dunque la Provincia potrebbe sostenere oltre il tetto del “de minimis” le imprese che investono in questa direzione. “Un’opportunità doppia per il nostro tessuto economico: gli alti tassi di interesse frenano gli investimenti delle imprese, ma se questi investimenti sono sostenuti dall’ente pubblico che allo stesso tempo li vincola alla sostenibilità si ottiene un duplice risultato, a beneficio della produttività e competitività delle nostre imprese e al rafforzamento del nostro sistema che, di fronte ad un nuovo aumento dei costi energetici, non si troverebbe con le armi spuntate. In questa logica il ragionamento della Camera di commercio ci appare miope. Ci saremmo aspettati un invito alla Giunta perché investa subito parte dei 500 milioni di fondi di riserva nella direzione di ammodernare il nostro sistema produttivo. Sentire parlare ancora di incentivi a pioggia e contributi alle piccole imprese lascia basiti”, concludono.
Trento, 7 settembre 2023
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