Contratti pubblici. Cgil Cisl Uil: “Subito le risorse del Protocollo nelle buste paga”. I sindacati reclamano l’attuazione dell’accordo per l’avvio del rinnovo dei contratti provinciali di autonomie locali, scuola e sanità. In busta paga aumenti fino al 6,31% e tutti gli arretrati dal gennaio 2022: “Ma servono le direttive della Giunta all’Apran”
Cgil Cisl Uil del Trentino hanno preso carta e penna e scritto una lettera urgente al presidente Fugatti chiedendo l’immediata attuazione del protocollo d’intesa sul rinnovo dei contratti collettivi provinciali del personale del sistema pubblico. Secondo le organizzazioni sindacali, mentre nei fondi di riserva del bilancio di Piazza Dante languono qualche centinaio di milioni di euro e si annuncia la firma di un accordo con lo Stato per circa 470 milioni di euro di nuove entrate, le lavoratrici ed i lavoratori del sistema pubblico, alle prese con un’inflazione media annua del 7,9% in Trentino e del 9,9% sui beni alimentari ad agosto, non possono accontentarsi della una tantum per la quale tutte le sigle sindacali del comparto pubblica hanno firmato un’intesa specifica a luglio. Ecco allora che per i sindacati confederali non c’è tempo da perdere e serve attuare i contenuti del protocollo che a luglio ha fissato i primi aumenti contrattuali in vista poi di ulteriori recuperi del potere d’acquisto sull’intero triennio contrattuale 2022-2024.
Nella lettera a firma dei segretari di Cgil Cisl Uil il sindacato ricorda gli impegni che la Giunta si è assunta con la firma del protocollo. In primo luogo quello di impartire con la massima tempestività, ad avvenuta autorizzazione delle risorse, i necessari atti di indirizzo all’Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale al fine di dare tempestivo avvio alle trattative con le organizzazioni sindacali per la conclusione dei relativi accordi. A due mesi dalla firma del protocollo la Giunta non ha ancora adempiuto a questo impegno.
Per i sindacati confederali vanno riconosciuti gli adeguamenti degli stipendi tabellari e i relativi arretrati, impegnando subito le corrispondenti risorse finanziarie, nelle proporzioni fissate dal protocollo, ossia con una percentuale di incremento sull’anno 2022 del 2,99%, sull’anno 2023 del 6,16% e a partire dall’anno 2024 del 6,31%, con decorrenza 1° gennaio di ogni anno, a garanzia di adeguamento delle percentuali, come già previsto dallo stesso protocollo, all’inflazione, fatto salvo il confronto successivo in merito a possibili compensazioni oggetto di futuri protocolli.
“Consapevoli del forte impatto – concludono i sindacati – che gli incrementi del costo della vita sta producendo sulle condizioni materiali di molte famiglie, nonché dei tempi necessari alla verifica e al vaglio della magistratura contabile, crediamo che il processo di emanazione delle direttive, di impegno effettivo delle risorse e di avvio della fase negoziale all’Apran debbano essere accelerati, come lo debbano essere anche gli adeguamenti contrattuali ancora rimasti in sospeso per i comparti pubblici”.
Trento, 19 settembre 2023
No Comments