Salute e sicurezza. La rabbia di Cgil Cisl Uil: l’impiego delle risorse derivanti dalle sanzioni deve essere condiviso. Inaccettabile bypassare tutti i confronti per arrivare alla vigilia delle elezioni
Ammonta a 7 milioni di euro il tesoretto dell’Azienda sanitaria derivante da sanzioni per il mancato rispetto della normativa su salute e sicurezza sul lavoro. In base a quanto prevede la legge questa somma va destinata al finanziamento di attività di prevenzione, aggiuntive rispetto a quelle messe in programma da APSS. In Trentino dal 2008 ad oggi non è mai stato speso nulla, nonostante le insistenti richieste dei sindacati. Adesso, però, la Giunta provinciale ha deciso di accelerare. A fine agosto è stato elaborato un documento dai tecnici della Pat. Piazza Dante, adducendo la ristrettezza dei tempi, non avrebbe voluto aprire ad osservazioni ed integrazioni delle parti sociali, ma ha dovuto cedere alle loro rimostranze concedendo una proroga di due settimane. Cgil Cisl Uil hanno, dunque, presentato le loro proposte d’integrazione entro i termini ma da allora, cioè metà settembre, tutto tace. “Abbiamo saputo che con molta probabilità la Giunta Fugatti si appresta a varare il documento e il conseguente stanziamento di 7 milioni di euro venerdì prossimo, a 48 ore dalle elezioni provinciali e senza aver mai fornito alcun riscontro alle parti sociali né aver programmato alcun passaggio formale con il Tavolo di coordinamento provinciale su salute e sicurezza – tuonano Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi di Cgil Cisl Uil – . Se questa scelta fosse confermata siamo pronti ad impugnare la delibera”.
Cgil Cisl Uil avevano inviato il proprio documento con le integrazioni il 15 settembre scorso. Tra le diverse proposte i sindacati avevano inserito anche la richiesta di istituire i rappresentati territoriali dei lavoratori per la salute e la sicurezza in edilizia e agricoltura, i settori dove si verifica il maggior numero di infortuni gravi o gravissimi.
Ad inizio ottobre, visto il perdurante silenzio di Piazza Dante, hanno formalmente chiesto riscontro e non hanno mai ottenuto risposta. “Nessuna risposta a noi né, a quanto ci risulta, agli altri soggetti che hanno avanzato proposte. Si sono limitati a presentare un programma estremamente generico al Tavolo provinciale e su quel documento, a parte le OOSS e l’Ordine dei Medici, nessun’ altro si è mai espresso e nulla è stato messo in votazione. Riteniamo gravissimo che la Pat giunga a delibera sull’utilizzo di 7 milioni di euro da destinare alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali senza aver concordato e condiviso la loro destinazione. Usare anche i soldi che devono essere destinati alla salute e alla sicurezza per calcoli elettorali è inaccettabile”, concludono i sindacalisti.
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