29 ottobre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino
Contratto, sindacati contro gli Artigiani
I segretari metalmeccanici pronti a ricorrere alle vie legali: «La disdetta è un atto intollerabile e di inaudita gravità»
«La disdetta unilaterale del contratto territoriale dell’artigianato metalmeccanico è un atto intollerabile e di inaudita gravità. In questo modo, solo a poche settimane dalla firma, l’Associazione artigiani della provincia di Trento dà uno schiaffo in faccia a 4 mila lavoratori che con questo accordo vedevano, dopo 15 anni, migliorate le loro condizioni retributive e i loro diritti».
I segretari generali di Fiom Fim Uilm del Trentino stigmatizzano la decisione assunta dall’Associazione artigiani.
«È una decisione illegittima, siamo pronti a ricorrere alle vie legali. È una situazione assurda, solo qualche settimana fa avevamo “brindato” al nuovo accordo, riconoscendo all’Associazione Artigiani ed ai
suoi associati di aver dimostrato senso di responsabilità e attaccamento al territorio.
Per la firma di quell’accordo storico erano persino giunte alle parti firmatarie – cosa del tutto inusuale – le congratulazioni dell’Assessore provinciale al lavoro Alessandro Olivi – spiegano i tre segretari generali Manuela Terragnolo, Luciano Remorini e Luciano Atanasio -.
Ora invece l’Associazione Artigiani ha scelto la strada del disprezzo delle relazioni sindacali e degli stessi lavoratori che, con la loro fatica quotidiana, contribuiscono a creare ricchezza per le aziende per cui lavorano e per il territorio». A questo punto è lecito chiedersi con quanta attenzione e competenza l’Associazione artigiani abbia partecipato al tavolo contrattuale, dicono i sindacati.
«Firmare un accordo e disdettarlo subito dopo, sostenendo che si è scoperto che costerebbe troppo, è un comportamento che non ci si aspetta da un’associazione di categoria che rappresenta centinaia di aziende che, proprio perché piccole, dove gli imprenditori spesso altro non sono che lavoratori tra i lavoratori, si affidano totalmente alla professionalità ed alla competenza della loro associazione».
E per i sindacati la motivazione portata da Via Brennero, cioè l’eccessiva onerosità del nuovo integrativo, non sta in piedi.
«Quell’accordo non solo non costa troppo, ma colma parzialmente un divario tra i lavoratori dell’artigianato e gli altri lavoratori che, negli ultimi 15 anni, si è progressivamente allargato. Chiediamo venga ritirata la disdetta e si apra subito un tavolo di confronto per affrontare le problematiche e trovare adeguate soluzioni, ciò che i lavoratori, le imprese serie ed il nostro territorio si aspettano da rappresentanti credibili», concludono Terragnolo, Remorini e Atanasio.
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