Corriere del Trentino- 24 gennaio 2024
Scuola. «Maestra non avvisò i colleghi, nessuna sanzione»
Il sindacato è pronto ad andare in Tribunale, ma l’assessora Francesca Gerosa assicura che «non ci sono state sanzioni». Lo ha detto ieri in aula, durante la seduta del consiglio provinciale, rispondendo al question time del consigliere Filippo Degasperi (Onda). Il tema sul tavolo è quello di un’insegnante di scuola dell’infanzia che si era dimenticata di avvisare le colleghe della sua malattia e si è trovata davanti al dirigente del Servizio attività educative per l’infanzia, per rispondere di un procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti.
Gerosa ha parlato di quattro casi. «Non si tratta di consuetudine, ma di chiare disposizioni organizzative», ha chiarito, assicurando che «non è prevista l’erogazione di alcuna sanzione disciplinare». Si stanno facendo «le opportune verifiche», ha aggiunto.
«I procedimenti sono più numerosi rispetto a quelli che ha indicato l’assessora — ha replicato il consigliere Degasperi — l’estate scorsa erano state già convocate cinque insegnanti. Se questo atto non è supportato da obblighi previsti dal contratto è paragonabile a carta straccia. Se la controparte non li vuole attuare e il contratto non le prevede, le disposizioni organizzative che impongono oneri e doveri non previsti dal contratto non valgono nulla. Con questo sistema feudale quando qualcuno alza la mano per evidenziare qualche criticità finisce in Dipartimento con l’avvallo della vicepresidente, assessora Gerosa».
Alla base del richiamo dell’insegnante, che nei giorni scorsi era stata convocata, c’è una circolare consegnata ai docenti all’inizio dell’anno, in cui il coordinatore pedagogico del Dipartimento istruzione ha specificato che, in caso di malattia, «è necessario che l’insegnante assente concordi con la collega lo scambio di orario, per assicurare la regolare apertura della scuola». Ma «le circolari non hanno potere regolativo. Sono semplici indicazioni, che peraltro hanno senso se sono coerenti con i contratti. E non è questo il caso», aveva sottolineato dopo l’incontro Pietro Di Fiore (Uil Scuola).
Scarica il pdf: CORRIERE scuola 240124
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