Pnrr. Preoccupa il calo delle risorse per il Trentino. Cgil Cisl Uil: è fondamentale che la Provincia presidi i provvedimenti nazionali affinché vengano finanziati gli interventi programmati, dal bypass a quelli degli enti locali
Una sforbiciata di circa 800 milioni di euro al Pnrr trentino. E’ questo l’effetto prodotto sul nostro territorio dalla revisione che il governo Meloni ha condotto sul piano nazionale di ripresa e resilienza. I numeri sono emersi ieri in un incontro a cui hanno partecipato anche Cgil Cisl Uil. E il calo delle risorse preoccupa non poco i sindacati. “In questa fase è necessario ottenere certezza che le opere e i progetti previsti e in parte già avviati siano finanziati – sottolineano i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. In ballo c’è la realizzazione del bypass ferroviario su Trento e con esso la bonifica dei terreni inquinati di Trento nord. E’ una partita cruciale per il nostro capoluogo e, dunque, alle promesse verbali devono seguire stanziamenti precisi. Lo stesso vale per le numerose opere messe in cantiere dagli enti locali trentini che adesso non sono più coperte dal Pnrr. E’ importante che in questa fase la giunta provinciale presidi le scelte del governo perché le risorse arrivino sul nostro territorio”.
Le tre sigle intervengono anche sugli investimenti privati che hanno garantito 475 milioni di investimenti legati al Pnrr. “Se come è la gran parte di quella cifra è riferita alla misura del 110% vuol dire che non compensano la carenza di risorse per progetti di infrastrutturazione, sviluppo e consolidamento del nostro territorio, sprecando un’occasione importante”.
Accanto alla rendicontazione sullo stato dell’arte del Pnrr in Trentino l’incontro è stato utile anche per fare il punto sullo stato di avanzamento di due temi, sempre legati al piano nazionale, l’occupabilità con il programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori) e le missioni 5 e 6 su sanità e sociale. Sul primo fronte Cgil Cisl Uil ribadiscono l’importanza di portare avanti la valutazione dell’impatto della misura sul mercato del lavoro locale e, allo stesso tempo, di investire sulla qualificazione delle condizionalità per tutti i soggetti che percepiscono un sostegno pubblico.
Sul piano sanitario e sociale i sindacati prendono atto, con soddisfazione, che tutti i finanziamenti previsti per il Trentino sono stati confermati e che verranno realizzate tutte e dieci le case della salute che erano state programmate. “Adesso il tema è quali funzioni di medicina e assistenza territoriale portare dentro queste strutture per migliorare i servizi sul territorio”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.
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