Mercato del lavoro. Nel 2023 lieve frenata delle assunzioni. La diminuzione più marcata nel manifatturiero. In discesa anche le cessazioni. Sindacati: puntare su politiche industriali selettive per spingere su competitività e occupazione di qualità
Le assunzioni in Trentino rallentano. Stando agli ultimi dati elaborati da Agenzia del Lavoro e relativi a dicembre 2023 negli scorsi 12 mesi le nuove attivazioni sono calate del 1,1%, fermandosi a 173.821. La riduzione più significativa riguarda il manifatturiero con -11,9%, seguita da estrattivo (-9%). In crescita invece costruzioni (+8,3) e agricoltura (+2,3). guardando ai macrosettori le assunzioni calano sia nel secondario (-5,1%) che nel terziario (-1,2%).
Calano anche le cessazioni, in misura maggiore rispetto alle assunzioni con una riduzione pari al -2,9%; dunque il saldo occupazionale si mantiene positivo, e in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il saldo è positivo per tutti i settori, anche per quelli che presentano una dinamica negativa sul fronte dell’attivazione dei nuovi rapporti di lavoro.
Il segno negativo colpisce maggiormente l’occupazione femminile (-2.137).
Guardando alle tipologie contrattuali tutte mostrano un calo, ad eccezione di quelle a tempo indeterminato che crescono seppur di poco.
“Il nostro mercato del lavoro mostra i primi segnali di fatica – commentano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher per Cgil Cisl Uil -. Preoccupa il segnale che arriva dal manifatturiero, a dimostrazione che è in atto un generale rallentamento dell’economia. Un dato che avevamo già evidenziato nella seconda parte dell’anno. Calano le assunzioni, ma nell’industria cresce anche il ricorso alla cassa integrazione che aumenta del 58,7%% rispetto al 2022. E’ un segnale da monitorare con attenzione”.
Cgil Cisl Uil ribadiscono dunque la necessità di aprire un confronto sulle politiche industriali che secondo il sindacato vanno innovate e rese realmente selettive per spingere le aziende a crescere in competitività e innovazione. “Imprese più competitive e innovative investono anche maggiormente sul capitale umano e sulla qualità dell’occupazione. Questo dunque permetterebbe di affrontare la questione salariale, il tema dell’occupazione giovanile e di sostegno all’occupazione femminile”, concludono i sindacalisti.
Trento, 5 marzo 2024
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