Il T – 28 marzo 2024
Luxottica, settimana corta al via A Rovereto scelta da 38 addetti. Inizio dopo Pasqua. Tancredi (Uil): «È solo un primo passo»
Sono 38 i lavoratori di Luxottica che hanno richiesto di aderire alla proposta della settimana corta. A 31 di loro è stata concessa. Ieri il colosso dell’occhialeria ha tirato le somme del progetto lanciato negli stabilimenti italiani in via sperimentale, aprendo ai dipendenti la possibilità di conciliare in modo diverso, o comunque inedito alle nostre latitudini, il rapporto tra lavoro e tempo libero: quattro giorni in fabbrica e tre a casa. Nella fabbrica di Rovereto, che conta 620 dipendenti, circa 200 rientrano nei parametri di coloro che potevano esprimere la loro preferenza. Tra questi, appunto, 38 hanno detto sì e da dopo Pasqua potranno organizzarsi la vita in modo diverso, se non altro per il primo anno sperimentale. Sono il 19% degli aventi diritto a questo cambio di paradigma negli orari di lavoro.
Negli altri stabilimenti del colosso degli occhiali si sono registrati numeri più corposi: a Sedico, nel reparto produzione, hanno aderito in 240, ad Agordo 280, a Pederobba 140, a Lauriano 80. In tutto 787 dipendenti per 600 posti disponibili, su un parco lavoratori di circa 10 mila unità.
Ora, è difficile giudicare dai numeri se l’innovazione introdotta da Luxottica abbia colto nel segno e sia stata apprezzata. Complessivamente sì, decisamente, perché il numero massimo consentito è stato raggiunto e superato, ma l’accoglienza più convinta è arrivata dagli stabilimenti bellunesi. A Rovereto il numero sembra più contenuto, ma le considerazioni da fare sono probabilmente diverse rispetto al tipo di lavoratore che può essere diverso da quello bellunese (solo le fasce d’età possono essere un’importante discriminante). Ci può essere anche, ad influenzare la scelta, una naturale diffidenza rispetto alla novità che effettivamente modifica profondamente uno schema di vita e su questo fronte il balzo psicologico viene affrontato in modo molto soggettivo. Una rivoluzione, dunque, da prendere a piccole dosi, ma il primo passo fondamentale è stato fatto. Da ricordare che, sempre in via sperimentale, anche la Rsa Opera Romani di Nomi ha avviato lo stesso percorso di Luxottica, pur in un campo forse ancora più complesso, quello dell’assistenza. Due esempi in Vallagarina che attendono altri emuli, anche se sulla questione della settimana corta il dibattito è in piena fase esplosiva: vi sono settori dell’economia produttiva che al momento non sono in grado di passare alla settimana corta: per esempio chi ha prodotti con minimi margini di guadagno impostati su produzione h24 per ammortizzare la tecnologia in uso. Ma prima o poi si arriverà anche qui. Soddisfatti, quindi, i sindacati di questo primo approccio che ora si appresta a diventare una concreta realtà anche nello stabilimento della zona industriale roveretana. «Il dato – conferma Alan Tancredi del sindacato Uiltec – va letto in modo positivo perché costituisce comunque un primo passo importante di un ragionamento che però non finisce qui. Alla fine dell’anno dovremo fare una attenta valutazione ed allargare magari il discorso anche ad un aspetto che finora non è stato considerato, e cioè l’invecchiamento della popolazione lavorativa. Oggi si arriva in fabbrica piuttosto tardi e di conseguenza si va in pensione anche più tardi. Certi strumenti andrebbero quindi tarati anche su questa realtà dei fatti».
Scarica il pdf: IL T Luxottica 280324
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