Il T – 25 giugno 2024

Contratto Famiglie cooperative. Le parti sono ancora distanti

Ancora niente novità ma c’è stato un primo breve abboccamento che è servito a gettare le basi di un dialogo. Ci si riaggiornerà il 5 luglio, quando si spera che la discussione possa entrare più nel vivo. Dunque, niente più di un incontro interlocutorio in cui le parti, Filcams, Fisascat e Uiltucs da un lato, Federazione della Cooperazione e Famiglie cooperative dall’altro, hanno ribadito le loro posizioni che al momento restano distanti. È questo l’esito del confronto di ieri mattina in Via Segantini sul contratto integrativo delle famiglie cooperative. Al faccia a faccia hanno partecipato per le tre sigle sindacali Luigi Bozzato, Fabio Bertolissi e Stefano Picchetti. Per la cooperazione erano presenti Renato Dalpalù del Sait, la vicepresidente Paola Dalsasso e Italo Monfredini come responsabile delle relazioni sindacali. «Stiamo dialogando, oggi abbiamo sospeso la riunione perché avevamo entrambi degli impegni in Provincia. Si va avanti ma non ci sono novità particolari. È stato un incontro interlocutorio molto breve. Ci siamo lasciati con la promessa di ritrovarci in un momento più disteso per entrambi. Potrebbe essere il 5 luglio», ha spiegato Italo Monfredini. «Ci siamo incontrati e abbiamo cominciato a ripercorrere le tappe ma non c’è stato molto più di questo» – gli fa eco Dal Sasso – «Non siamo entrati nel merito, ci si aspetta qualcosa di più dal prossimo incontro». La vicepresidente, però, sembra cautamente ottimista sulla possibilità di trovare un accordo: «Ieri si è iniziato più tardi perché i sindacati avevano una trattativa importante per l’integrativo del sociale e si è finito prima per un altro impegno. Era una giornata un po’ difficile per entrambi. Intanto, questa prima mattinata è servita per fare il punto della situazione e ritrovarsi in maniera più distesa. Sono convinta che, se tutti ci impegniamo, si riuscirà a trovare la quadra che stiamo cercando».

Più tiepidi i sindacati: «Nelle oltre due ore di discussione non si è segnato nessun passo avanti significativo. Il tavolo di discussione, però, resta aperto e sindacati e Federazione si incontreranno nuovamente il prossimo 5 luglio», si legge in una nota stampa. «Al momento Filcams, Fisascat e Uiltucs restano contrari ad un’ipotesi di contratto integrativo basato su voci variabili legato al risultato delle singole Famiglie e ribadiscono quanto chiedono da oltre un decennio, ovvero una soluzione di sistema», prosegue la nota.

Non ci sono sviluppi significativi, ma il fatto che non ci siano recriminazioni da una parte o dall’altra, è già una novità rispetto alle scorse settimane. Il fatto che le parti stiano parlando, pur ad uno stato embrionale di consultazione, è già un piccolo segnale di apertura. In passato i toni erano stati ben più accesi da entrambe le parti. Il muro contro muro, infatti, va avanti da oltre un anno, quando la Cooperazione ha annunciato la propria disdetta del contratto integrativo provinciale per i lavoratori delle famiglie cooperative. Disdetta considerata dai sindacati una decisione unilaterale e inaccettabile. Anche e soprattutto perché per i quasi duemila lavoratori trentini coinvolti, la disdetta comporta un taglio di 170 euro sulla busta paga. «Non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori», la posizione delle sigle sindacali. Sono seguiti diversi scioperi sotto la sede della federazione. L’ultimo è stato quello del 14 giugno, durante il quale i sindacati avevano strappato la promessa di un incontro, quello di ieri, appunto. «Non è accettabile che si scarichino sulle lavoratrici e i lavoratori le inefficienze del sistema e che la Cooperazione non sia disposta a trovare una soluzione che garantisca efficienza ed equità anche nei confronti dei propri dipendenti», avevano dichiarato i segretari sindacali.

 

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