l’Adige – 5 luglio 2024

Sindacati: Le buste paga per chi lavora negli appalti

Salario essenziale: ok dalla Cgil

Uiltucs: «Non ci hanno coinvolto»

Il salario essenziale proposto da Pd-Psi divide il mondo sindacale ottenendo un plauso da Cgil ed una bocciatura da Uiltucs (Unione dei lavoratori del turismo del commercio e dei servizi) del Trentino. La mozione, in discussione in consiglio comunale, si prefigge di stabilire un salario dignitoso rapportato al costo della vita per tutti i lavoratori delle società in appalto dal Comune per i vari servizi, ad esempio di pulizia, guardiania, manutenzione. «Non siamo stati coinvolti nel processo consultivo relativo a questa proposta» tuona Uiltucs che rincara: «L’intervento, oltre ad essere strumentale e populista, rischia di danneggiare i lavoratori. Dalla nostra esperienza e dalle nostre ricerche risulta che, dove il pubblico è intervenuto direttamente senza coinvolgere la contrattazione collettiva, i salari sono rimasti stagnanti». In breve, «se il pubblico si fa carico della differenza tra il compenso in busta paga e quello ritenuto dignitoso, le aziende potrebbero presentare offerte sempre più basse, con inquadramenti sempre meno qualificati per i lavoratori». Comunque, conclude Stefano Picchetti, segretario generale della Uiltucs Trentino Alto Adige Südtirol, «siamo pronti a collaborare con il Comune di Trento e con tutte le forze politiche per trovare soluzioni efficaci e sostenibili».

Completamente diversa l’atmosfera in casa Cgil, secondo cui «l’ordine del giorno sul salario essenziale va nella giusta direzione perché non impone uno standard salariale alle aziende ma individua in maniera oggettiva i livelli retributivi adeguati a vivere in maniera dignitosa in base al costo della vita a Trento».

«La contrattazione – sottolinea la Cgil – resta infatti l’unica strada realmente praticabile, accanto agli investimenti per aumentare la produttività, per migliorare le condizioni di lavoro. Le Pubbliche amministrazioni possono dunque agire non solo come promotrici del confronto tra le parti sociali ma anche come protagoniste dei miglioramenti contrattuali nel regime degli appalti».

«Quello del Consiglio comunale di Trento – viene rimarcato – è il primo esperimento in questo senso a livello nazionale che, andando oltre il dibattito sul salario minimo, responsabilizza tutti gli attori sociali – pubbliche amministrazioni, sindacati e associazioni datoriali – al fine di aumentare il potere d’acquisto dei salari».

Scarica il pdf: ADIGE appalti 050724