Comunicato stampa UIL 30/8/2024

 

Bilancio Sociale Itea – Per la UIL perso malamente anche il 2023. Servono uno sforzo finanziario e misure straordinarie di intervento per far ripartire l’edilizia sociale e il mercato immobiliare privato.

 

 

I dati nudi e crudi del Bilancio Sociale ITEA 2023 circa le assegnazioni di alloggi popolari alle famiglie richiedenti che coincidono ormai solo col sempre minore numero di alloggi di risulta rimessi in circolo (337 contro 351 del 2022) ed  evidenziano  l’aumento degli alloggi pubblici sfitti (quasi 100 in più nel 2023 fino a superare i 1500), tolti dalle disponibilità delle graduatorie,  hanno bisogno di pochi commenti e rendono una sola idea.

Sulla “casa” si è perso malamente e maledettamente un altro anno, ormai lontano dal Covid e nonostante tutto il clamore sulle morosità dovute al caro bollette, per un tema divenuto centrale per le forze sociali, quelle politiche e finanche imprenditoriali trentine.

Per non dire della necessità di ragionare e attuare uno sforzo finanziario e misure straordinarie di intervento per far ripartire l’edilizia sociale ed anche smuovere il mercato privato della casa, un patrimonio con migliaia di alloggi sfitti o lasciati, secondo l’ultima moda immobiliare, ai brevi affitti turistici, con o senza le piattaforme digitali di riferimento. Ora, con un nuovo        Assessore dedicato, un rinnovato CdA di Itea e una nuova dirigenza provinciale avvicendatasi all’edilizia pubblica bisognerà, in primis,  in tempi rapidi,  andare ad aumentare in maniera importante il ripristino e la disponibilità degli alloggi di risulta del patrimonio Itea sfitto, ma anche gli Enti locali, cui spetta poi l’assegnazione degli appartamenti agli aventi diritto in base alle graduatorie in loro possesso, dovranno evadere quel lavoro con maggiore celerità. A fine 2023 risultano infatti ben 166 alloggi, idonei, da assegnare, e non è Itea che ha questo compito. Poi oltre agli alloggi pubblici sfitti fermi bisognerà credo tornare a costruire o realizzare appartamenti nuovi, certo stando attenti al consumo di suolo e mettendo mano ai piani regolatori, magari ristrutturando o utilizzando quelle cubature dei tanti immobili pubblici sul territorio che potrebbero essere riconvertiti all’edilizia abitativa pubblica. Anche rispetto alla programmazione futura si spera si realizzino senza i “tempi del bradipo” i 64 alloggi della “Nave di S.PioX” e delle “ex Palafitte di S.Bartolomeo”  da vent’anni annunciati da Itea e Comune di8 Trento ed ancora senza cantieri aperti e lavori in corso.

E stonano inoltre in maniera incredibile i due milioni di aumento delle entrate da canoni a fronte di una diminuzione degli alloggi locati, dell’invecchiamento della popolazione abitante e dell’aumento della morosità e rateizzazione delle spese condominiali degli inquilini Itea.

Il meccanismo dell’Icef non indicizzato, modifica da anni richiesta dalle OO.SS e dalle associazioni degli inquilini, ha prodotto questa contraddizione per cui ad un servizio alla comunità sempre più deficitario ed a costi di utenza impennati corrisponde un aumento della pigione, poiché i redditi dei pensionati e dei lavoratori, aumentati seppur di poco,  quasi solo nominalmente, fanno superare le soglie Icef  per il calcolo dell’affitto, fissate ormai  quindici anni fa.

 

La UIL denuncia da anni questa situazione ormai imbarazzante e da anni chiede una nuova legge sull’edilizia pubblica, un nuovo piano di edilizia pubblica,  ma anche interventi efficaci e non più rinviabili riguardo alla costituzione di un Fondo per la morosità incolpevole ed  uno di Garanzia per i piccoli proprietari privati che non affittano alle famiglie per paura delle morosità o dei danni agli eventuali alloggi da parte degli inquilini, oltre che una diversa politica fiscale che premi chi affitta ai residenti e penalizzi chi non lo fa o lo fa solo a scopi turistici e speculativi. Vanno anche coinvolti maggiormente sia in Itea che a livello politico gli Enti Locali (CAL) che hanno competenza sulla materia.

Riguardo all’edilizia pubblica o residenziale siamo poi ancora in attesa del decollo di un nuovo piano di Housing sociale che dia risposte anche a quella sempre più ampia fascia di persone e famiglie fuori dai requisiti per l’edilizia sociale ed il contributo per l’affitto, ma incapaci a far fronte ad un mutuo per l’acquisto della prima casa.

Un ultimo appello all’assessore Marchiodi: si pensi anche al ripristino degli aiuti per l’acquisto e per gli interessi sui mutui per la prima casa, a prescindere dalla contemporanea ristrutturazione dell’immobile, oggi determinante per l’aiuto provinciale.

 

 

Walter Alotti

Segretario Generale

UIL del Trentino

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