L’Adige – Venerdì 27 Settembre 2024

Mancano autisti, saltano le corse

 

Sono state le linee 9 e 10 ieri pomeriggio a “soffrire” di più, ma il problema delle corse saltate ha riguardato quasi tutte le zone della città. Il motivo è semplice, si potrebbe definire fin banale dato che se ne parla da tempo: mancano autisti. Ora, con le ferie bloccate e 20 professionisti in meno rispetto ai 250 previsti nell’organico per le linee urbane, non basta la buona volontà di chi è rimasto.

Ciò che è accaduto ieri – come evidenzia il sindacato Uil Trasporti – è emblematico: in una sola giornata si è registrata l’assenza di ben dieci autisti, per permessi o per malattia, con conseguenze dirette sul numero delle corse. In una situazione di sottorganico, basta poco per mandare in tilt l’organizzazione. «Dieci autisti in meno significa che in dieci non sono partiti dal deposito – spiega Nicola Petrolli di Uiltrasporti – Contando che un autista lavora per 6 ore, significa che dai turni sono mancate in un solo giorno 60 ore. Forse le persone non se ne sono accorte, pensando che l’autobus fosse in ritardo per la pioggia o per il traffico, ma rimane il fatto che alcune corse sono saltate per la mancanza di autisti». Conducenti di autobus – soprattutto per le linee urbane – ce ne sono sempre meno. Vero è che il lavoro è cambiato negli ultimi anni, che in città possono crearsi situazioni a rischio con utenti che si rifiutano di pagare il biglietto o che salgono sul mezzo alterati, ma c’è un fattore che blocca l’attrattività per questa professione: lo stipendio. «Nessuno vuol fare questo lavoro per 1.400 euro al mese – prosegue Petrolli – A Trento mancano 20 autisti su 250, a Rovereto 8 su 70. Ma nel capoluogo, a differenza di Rovereto, non ci sono gli autisti dell’extraurbano a venire in soccorso di quelli dell’urbano. E chi rimane non può neppure usufruire delle ferie per riposarsi: tutto bloccato, anche i trasferimenti. L’azienda per ora campa, ma fino a quando può andare avanti così?».

Petrolli invita Trentino Trasporti a pensare ad una soluzione che vada oltre l’Academy, il progetto per formare i conducenti. «Per evitare che gli autisti scappino via, magari andando verso il privato, è necessario migliorare i turni, che significa migliorare la qualità della vita delle persone, e poi permettere di usufruire delle ferie. L’azienda dovrebbe prevedere almeno 5 posti al giorno per chi ha prenotato le vacanze: già questo tranquillizzerebbe gli autisti – conclude il segretario generale di Uil Trasporti di Trento – E poi ricordiamo che è scaduto non solo il contratto nazionale, ma anche quello locale: andrebbe garantito uno stipendio di almeno 1.800-1.900 euro».

Scarica il pdf: ADIGE ART trasporti 270924