Sindacati contro l’APSS: “Il direttore generale compia un passo indietro e rispetti il sistema pubblico”

Il clima è teso tra i sindacati e l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) del Trentino. Giuseppe Pallanch (CISL FP) e Giuseppe Varagone (UIL FPL Sanità) intervengono duramente, invitando il direttore generale dell’APSS, Antonio Ferro, a “tornare a più miti consigli”.

Le accuse dei sindacati:
Pallanch e Varagone denunciano scarsa attenzione ai lavoratori, turni massacranti e un’organizzazione disattenta verso le esigenze del personale. Il direttore generale, d’altro canto, ha definito “sconcertanti” le critiche sindacali. “Rassicuriamo il direttore generale che, nonostante l’assenza di ascolto e le numerose difficoltà, i nostri operatori continuano ad assistere i pazienti con responsabilità e impegno. Tuttavia, l’APSS mostra scarsissima attenzione nella gestione delle ferie, dei permessi e nella conciliazione vita-lavoro,” sottolineano i rappresentanti sindacali.

Un dialogo inesistente e proposte ignorate:
“I sindacati hanno cercato negli anni di proporre soluzioni per migliorare il sistema sanitario, ma le nostre proposte sono state ignorate. Ora la misura è colma,” dichiarano.

La scelta di affidarsi a cooperative:
I sindacati criticano duramente la decisione dell’APSS di ridurre i posti letto e di affidarsi alle cooperative senza un confronto preventivo. “Queste soluzioni erano già state rifiutate da tutti gli attori del sistema sanitario. L’ingresso delle cooperative, anticipato da richieste di autorizzazione per alcune branche chirurgiche, non è accettabile,” affermano CISL e UIL.

Il rischio della privatizzazione della sanità:
“La privatizzazione della sanità non funziona. In altre realtà, questo approccio ha portato gravi difficoltà,” aggiungono i sindacati, richiamando anche il rispetto di un protocollo del 5 dicembre che impone la reinternalizzazione dei servizi.

Crisi del personale e posti letto ridotti:
I rappresentanti sindacali segnalano che, attualmente, si registrano abbandoni in aumento e difficoltà nell’attrarre giovani. La situazione è aggravata dalla riduzione di posti letto: “Dagli anni 2000, siamo passati da 420 a circa 230 posti letto. Ora l’APSS vuole ulteriormente ridurre del 10%, peggiorando il depotenziamento del sistema sanitario.”

Richiesta di intervento politico:
I sindacati sono chiari: “Invitiamo il direttore generale a compiere un passo indietro. Politica e sindaci non possono rimanere in silenzio. Non possiamo permetterci di privatizzare la sanità pubblica.” Alla luce della situazione, Pallanch e Varagone chiedono un incontro urgente con l’Assessore alla Salute, Mario Tonina.