Corriere del Trentino, Il T – Mercoledì 11 Dicembre 2024

Imprese, aiuti solo se salgono i salari

 

La bozza del patto della Provincia: 120 milioni di incentivi, ma restano le critiche sindacali

TRENTO – La crescita dei salari in 20 mosse. Ieri, a quasi un anno dalla prima riunione, la giunta provinciale ha presentato una bozza del patto sui salari a sindacati e associazioni economiche. Si tratta di un elenco di impegni messi nero su bianco, presi sia dalla Provincia che dagli imprenditori. Tra le misure pubbliche si cita l’introduzione di un vincolo retributivo agli incentivi alle imprese: ricevi il contributo solo se aumenti gli stipendi o gli interventi di welfare. Critiche, però, da parte di Cgil, Cisl e Uil: «Mancano questioni centrali per sostenere la crescita reale delle retribuzioni».

**Il divario salariale**
Il dato di partenza è il divario salariale tra il Trentino, l’Alto Adige e tutto il Nord-est. Secondo i dati Inps, nel 2023 la retribuzione media degli oltre 186mila lavoratori dipendenti del settore privato trentino, compresi precari e stagionali, si attesta a 22.435 euro lordi annui. Nel Nord-est è pari a 24.837 euro, mentre in Alto Adige arriva a 26.020 euro. Anche considerando solo i dipendenti a tempo pieno e per tutto l’anno, il divario si amplia: in Alto Adige la retribuzione annua media è di 40.339 euro, contro i 35.253 euro del Trentino.

**Le azioni «salariali»**
Secondo la Provincia, la strada per colmare il gap è aumentare la produttività delle imprese, rimasta stagnante negli ultimi vent’anni. Tra gli impegni, Piazza Dante ha previsto un investimento di 120 milioni a fondo perduto per sostenere settori economici puntando su transizioni green, digitali e innovazione. A questi si aggiungono 460 milioni di investimenti da Trentino Sviluppo. Inoltre, il patto prevede vincoli sugli incentivi all’economia per rispettare i contratti collettivi e incrementare retribuzioni o introdurre sistemi di welfare come sussidi per casa e famiglia, assicurazioni sanitarie e altre misure proporzionali ai contributi ricevuti.

**Le critiche dei sindacati**
Cgil, Cisl e Uil hanno accolto con favore la convocazione del tavolo, ma restano critici. «Servono politiche selettive e innovative per sostenere la crescita del valore aggiunto», affermano Andrea Grosselli (Cgil), Walter Alotti (Uil) e Michele Bezzi (Cisl). Tra le proposte, una rimodulazione dell’addizionale Irpef per aumentare la capacità di spesa delle famiglie e meccanismi selettivi degli sgravi Irap per le imprese, ispirandosi al modello di Bolzano.

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IL T ART salari 111224

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