23 novembre 2016 – Trentino
Il governo «sblocca» gli avanzi di bilancio
Ok a 50 milioni nel 2017 e 70 fino al 2030. Fezzi (Cooperazione): «La Provincia rifinanzi Promocoop»
Dopo l’accordo sull’utilizzo dei 400 milioni del fondo pluriennale vincolato da parte di Provincia e Comuni trentini, si sblocca anche la trattativa tra le Province di Trento e Bolzano e il governo sull’utilizzo degli avanzi di bilancio, che per il 2017 valgono circa 50 milioni per la Provincia e 100 per i Comuni. Risorse che non si potevano spendere per via della norma sul pareggio di bilancio e gli impegni di risanamento dei conti pubblici. Ieri il governo ha presentato un emendamento che concede l’utilizzo di 50 milioni per il 2017 e 70 milioni all’anno dal 2018 al 2030. «Un risultato difficilmente immaginabile solo un mese fa», commenta soddisfatto il governatore Ugo Rossi che ieri ha parlato a lungo al telefono con la ministra Maria Elena Boschi e ringrazia il governo e in particolare il sottosegretario Gianclaudio Bressa «che si è speso fino in fondo per garantirci non privilegi ma prerogative». «Si tratta di una quota importante, che ci consente di fare una norma per sbloccare gli avanzi dei Comuni. Con i rendiconti a maggio decideremo come ripartire questo spazio tra Provincia e Comuni». E Trento e Bolzano si preparano a blindare, inserendolo nello Statuto, anche il principio che prevede lo scambio tra concorsi delle Province e gettiti arretrati dello Stato, in modo da compensare debiti e crediti.
Ieri intanto in prima commissione sono proseguite le audizioni sul bilancio. Dai sindacati è arrivato un complessivo apprezzamento dell’impianto della manovra sia sul fronte del sostegno alle famiglie che delle agevolazioni fiscali alle imprese legate all’occupazione e ai premi di produttività. Per il segretario della Cgil Franco Ianeselli la preoccupazione in prospettiva riguarda «il rapporto tra l’utilizzo delle risorse per ridurre le tasse e i servizi», e così come il Consiglio delle autonomie ha chiesto una concertazione con le parti sociali in vista dell’accorpamento degli aiuti sia fiscali che tariffari alle famiglie nell’assegno unico dal 2018. Per il segretario della Cisl
Lorenzo Pomini serve «un patto sociale con le imprese al di là della durata degli incentivi, una sorta di “patente a punti” perché possano continuare a beneficiare di agevolazioni». La Uil con il segretario Walter Alotti giudica iniquo lo sgravio Irpef alle famiglie con figli perché invece di aiutare i nuclei con redditi medio-bassi aiuta famiglie con reddito medio-alto. Per aumentare il gettito fiscale la Uil chiede, visti anche i buoni risultati dell’ultima stagione, di «reintrodurre la tassa di scopo del turismo perché la tassa di soggiorno è pagata dai consumatori».
Per Confindustria il presidente Giulio Bonazzi ha apprezzato lo sforzo in termini di agevolazioni per le imprese che promuovono l’occupazione, ma ha ricordato che l’Imis in Trentino è una delle più alte in Italia e Confindustria è quindi fortemente contraria ad un’ulteriore addizionale che i Comuni potrebbero applicare con la tassa di scopo per realizzare opere pubbliche. Bonazzi ha inoltre espresso preoccupazione per il costo del personale pubblico e gli ulteriori stanziamenti decisi per il nuovo contratto: «Nelle imprese private il trend vede le retribuzioni ferme o in calo». Anche l’Associazione albergatori giudica «pericolosa» l’istituzione di un tributo di scopo perché si tratterebbe di una «vera e propria imposta patrimoniale che colpirebbe gli immobili già oggi gravati sul piano fiscale». Il presidente degli artigiani Roberto De Laurentis ha apprezzato gli incentivi alle ristrutturazioni ma si è detto «scettico sull’aumento contrattuale di 12 milioni di euro per i dipendenti pubblici senza chiedere nulla in cambio». La Cooperazione con il presidente Mauro Fezzi ha chiesto di recuperare il finanziamento al fondo partecipativo presso Promocoop che prevede la possibilità di intervenire a favore del sistema cooperativo con la Provincia finanziatore di una quota di minoranza: «Lo strumento è stato utilizzato in passato ma poi ha avuto problemi con il rispetto delle norme sulla concorrenza a livello comunitario, e ora i finanziamenti sono a zero». Il Consiglio delle autonomie con il presidente Paride Gianmoena ha chiesto di prorogare la scadenza dell’agosto 2017 riguardante le procedure di gara negoziata fino a 2 milioni.
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