11 dicembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino

«Coop Alto Garda, sciopero riuscito» Disdetta dell’integrativo, ora i sindacati vogliono tornare a trattare

TRENTO I sindacati del commercio stimano che allo sciopero in Coop Alto Garda — contro la disdetta unilaterale dell’integrativo — ieri abbia partecipato circa «l’80%» dei 180 dipendenti, anche se i negozi sono rimasti aperti, pur con fatica, e in piazza c’erano circa 90 persone. La richiesta è unanime: la coop deve tornare a trattare. Dalla Filcams Cgil, però, parte anche il sospetto che alcune scelte aziendali negli ultimi giorni abbiano il profilo dell’antisindacalità: «Part-time allungati ai dipendenti che pensavano di non scioperare e giornate di 11 ore di lavoro caricate sui delegati sindacali (che così, scioperando, avrebbero perso più soldi) potrebbero diventare oggetto di causa» osserva Caramelle.

Vassilios Bassios, della Uiltucs, ieri ha ribadito: «Ci auguriamo che dalla dirigenza si possa ottenere più tempo per discutere sull’integrativo». Con lui Lamberto Avanzo segretario della Fisascat Cisl: «Abbiamo proposto di congelare la disdetta dell’integrativo, ma non c’è stato niente da fare. La mobilitazione è la conseguenza di questo atteggiamento». Se le cose non cambieranno, a partire dalla busta paga di febbraio, relativa al mese di gennaio, i dipendenti in media si troveranno circa 200 euro in meno di stipendio al mese. Una scelta dovuta, secondo Coop Alto Garda, alla crisi economica e all’aumento della concorrenza.

Roland Caramelle, segretario della Filcams Cgil, ricorda che «Coop Alto Garda è nata dai consigli di fabbrica della zona» e ciò contrasta con le scelte di questi mesi, «con il particolare ancor più inaccettabile che il presidente di Federcoop, Mauro Fezzi, appoggia la disdetta». Ci sono poi altre questioni sul tavolo. «Guardando il contesto del Basso Sarca, vediamo che ad esempio l’apertura del nuovo centro Blue Garden è gravata da grossi problemi organizzativi: non c’è stato il salto di qualità» dice Caramelle, che aggiunge: «Sul fronte generale della crisi del credito al consumo, ricordiamoci che Coop Alto Garda è la più grande del Trentino: come leggere il rapporto fra i ristorni alle coop che servono a far quadrare il bilancio e la riduzione dei costi del consorzio Sait che ha dichiarato 130 esuberi»? L’intero settore è in movimento per cui i sindacati cercano di affrontare la questione nel complesso. «E questo primo sciopero può essere solo uno spuntino» chiude Caramelle.

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