14 dicembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino

Fondo occupazione, Fabi resiste

Roma, fra Iccrea e Ccb strade divise Focc su due anni, ma ogni dipendente «paga» 1000 euro. L’accordo si allontana

TRENTO Fabi punta i piedi e riesce a spostare l’ago della bilancia. La mediazione sul Fondo occupazione del credito cooperativo trentino torna su un contributo dei singoli lavoratori per 1000 euro all’anno, per 24 mesi, con inoltre solo una «possibile» partecipazione di tutti i sindacati all’ente bilaterale connesso, fatto che dunque non potrà essere garantito. Domani la decisione che dovrebbe essere definitiva, in un negoziato in cui Federcoop si è avvicinata all’alleato storico Fabi, a scapito di Cassa centrale banca e delle altre sigle.

Intanto ieri si è concluso con un nulla di fatto il vertice a Roma sull’assetto della riforma del credito coop. Federcasse in serata ha detto: «Le verifiche effettuate hanno potuto constatare che non vi sono le condizioni per intraprendere una strada comune tra le due candidate capogruppo, Iccrea banca e Cassa centrale banca». Ciononostante «Federcasse e Confcooperative continueranno ad adoperarsi per una soluzione unitaria». Ieri il comitato di 4 presidenti (Alessandro Azzi, Maurizio Gardini, Giorgio Fracalossi e Giulio Magagni) si è riunito, in via preliminare rispetto alla chiusura dell’assemblea di Federcasse del 20 dicembre, a conclusione del turbolento appuntamento dello scorso 25 novembre.

La complessa storia del Focc, che riguarda 3000 dipendenti in Trentino, è iniziata nel 2015.

Fabi (sindacato maggioritario) e Federcoop avevano concordato di costituire un fondo in grado di affrontare il problema degli esuberi delle Rurali, per circa 220 persone destinate al prepensionamento. Dato che uno strumento simile è in preparazione anche a livello nazionale e che ancora non è definito il quadro della riforma i confederali e Sinadi (direttori) non hanno aderito. Il motivo più forte, però, è forse la contribuzione dei singoli dipendenti — 1000 euro all’anno — a uno strumento che serve in sostanza a ridurre il personale, con il paradosso che ad uscire (senza mettere soldi nel fondo) sono i soggetti che negli anni hanno avuto gli stipendi migliori.
Sta di fatto che il Focc non è ancora partito, anche perché non vi hanno aderito soggetti chiave come Cassa centrale banca, Phoenix e altre 7 Rurali. In questi giorni è partita dunque la mediazione, per finire a realizzare una versione più leggera dello strumento: durata di 5 anni come in precedenza, ma con solo 2 anni di contribuzione; abbassamento del contributo in capo ai dipendenti fino a una somma quasi simbolica; apertura dell’organo di governo dell’ente bilaterale annesso a tutte le sigle. Questa a grandi linee la piattaforma su cui si ragionava l’altra sera, che da una parte invogliava Uilca, Fisac Cgil e First Cisl ad aderire, come pure Sinadi, dall’altra metteva in grande difficoltà Fabi. Il motivo? La difesa fino a questo punto dell’accordo raggiunto nei mesi scorsi, fatto digerire ai dipendenti pur con il carico di sacrifici annesso. I confederali, resistendo per tutto questo tempo, avrebbero potuto rivendicare la scelta di «aver tenuto duro», costringendo per assurdo Fabi a difendere il suo accordo più pesante per la forza lavoro. D’altro canto avere Ccb nel Focc trentino è irrinunciabile, vista la molto probabile nascita del suo gruppo bancario, che la spingerà ad essere l’organo di riferimento per il credito cooperativo (a scapito di Federcoop).

Se l’altra sera si intravvedeva qualche spiraglio, ieri mattina si è appreso della grande «frenata». Il contributo torna a mille euro a dipendente, per due anni. E nell’ente bilaterale non c’è garanzia di vedere tutte le sigle. Su questa piattaforma, di mediazione, Federcoop e in particolare la commissione del credito coop, guidata da Cesare Cattani, chiamerà a discutere le parti domani. A quanto pare di capire, però, First Cisl sembra tutt’altro che intenzionata ad aderire, come del resto la Uilca. Sulla stessa lunghezza d’onda dovrebbe essere pure la Fisac Cgil e forse il Sinadi. Da vedere se Cassa centrale banca aderirà.

Scarica il pdf: fondo-occupazione-art-141216