22 febbraio 2017 – Corriere del Trentino
Ccb, il Focc si incaglia. Voto segreto verso il «no» La Fabi ammette «la contrarietà dei colleghi». Bassa Vallagarina, al via il progetto per la quinta Rurale trentina
I dipendenti di Cassa centrale banca si avviano a bocciare il Focc, il fondo occupazione che con difficoltà sta tentando di partire, fra la spinta di Fabi-Sinadi assieme a Federcoop e il «no» di Cgil, Cisl e Uil. La votazione a scrutinio segreto si concluderà questa sera, ma Fabi parla già della «contrarietà dei colleghi allo strumento proposto». Uno smacco importante: il Focc potrebbe ancora in teoria partire all’interno delle 32 Rurali trentine, ma la capogruppo, che comanderà, non lo applicherà, almeno sentendo i dipendenti. Intanto in Vallagarina si stanno tenendo gli incontri con i soci che porteranno alla fusione per incorporazione di Cr Isera e Cr Altipiani in Cr Bassa Vallagarina: nascerà la quinta Cassa in Trentino.
Le due assemblee
Il Focc, versione ridotta a due anni, ha già il suo gestore, vale a dire l’ente bilaterale Ebicre, con tanto di comitato di gestione presieduto da Domenico Mazzucchi, segretario della Fabi. Ogni dipendente metterà 1000 euro rinunciando a ferie e ad altri istituti, la banca metterà altri 1000 euro per addetto: i soldi serviranno a prepensionare 142 lavoratori, ma va detto che è già attivo il Fondo esuberi nazionale per far fronte a queste esigenze. Per far partire davvero il Focc serviva un passaggio con i dipendenti: il primo è stato organizzato in Cassa centrale. Fisac Cgil chiedeva un’assemblea unitaria per spiegare le ragioni del no e un voto a scrutinio segreto. Fabi invece ha voluto assemblee separate: alla sua, però, ci sono stati molti interventi di addetti Ccb, tutti negativi, come ha messo nero su bianco lo stesso Mazzucchi in una comunicazione ai suoi iscritti, sia di Ccb che delle Rurali: «Il dibattito ha fatto emergere la contrarietà dei colleghi. Purtroppo l’assemblea non hanno colto i principi ispiratori del nostro lavoro e le potenzialità dello strumento». «Nei prossimi giorni comunicheremo a Ccb la volontà dei suoi dipendenti di non aderire all’ente bilaterale e al Focc e quindi i lavoratori Ccb non potranno beneficiare delle prestazioni previste». Ma nemmeno dovranno mettere loro i soldi. Però «le attività di Ebicre proseguono: nella prima quindicina di marzo ci sarà l’assemblea dei delegati per i regolamenti operativi per avviare le attività delle altre aziende del movimento». Nella seconda assemblea i confederali hanno fatto votare a scrutinio segreto i dipendenti. In serata la Fisac Cgil scriveva: «Una nota di Fabi a Ccb e Rurali “anticipa” l’esito di una votazione che in realtà è ancora in corso. Ci sembra alquanto “originale” e scorretto scavalcare la volontà espressa dall’assemblea».
Fusione
In questi giorni si stanno svolgendo gli incontri con i soci per spiegare il progetto di fusione: nascerà un istituto da più di 80 milioni di mezzi propri, masse amministrate per 1,6 miliardi, impieghi per 674 milioni, raccolta diretta da 723 milioni (in totale circa un miliardo).
Sarà al quinto posto in Trentino, dopo, nell’ordine, Cr Trento, Cr Alto Garda, Cr Alta Valsugana, la nascente fusione fra Cr Lavis e Cr Mezzocorona. I dipendenti saranno 136 (non sono previsti esuberi), 16 sportelli, 7150 soci e 30.000 clienti. Le porte rimangono aperte pre realizzare un’unica banca della Vallagarina, con Rovereto, Alta Vallagarina e Isera, ma per ora non se ne fa nulla. Il cda della Cr incorporante coopterà due consiglieri dalle due incorporate (però non dovrebbe arrivare Diego Schelfi da Altipiani). La Provincia ha dato l’ok.
Scarica il pdf: Focc ART 220217
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