3 marzo 2017 – Corriere del Trentino

Novara, Aquafil conferma la chiusura

Borgolon: i 42 dipendenti in sciopero Oggi l’incontro azienda-sindacati. Mauceri: «Lavoratori senza cassa integrazione»

Aquafil conferma la volontà di chiudere lo stabilimento in provincia di Novara, Borgolon spa. Ieri mattina i dipendenti, appresa la notizia, sono scesi immediatamente in sciopero. Nel pomeriggio Franco Scalcinati, direttore risorse umane, ha confermato la decisione, come riporta Marialuisa Mauceri, della Uiltec di Novara. Oggi pomeriggio è in programma l’incontro fra sindacati e azienda: la situazione per i 42 lavoratori però è brutta, trattandosi di una chiusura di stabilimento, non sarebbe previsto un «cuscinetto» di cassa integrazione, ma a causa delle nuove norme statali in tema, si andrebbe subito alla Naspi, l’indennità di disoccupazione.

La notizia della probabile chiusura è stata data dal Corriere del Trentino di mercoledì primo marzo. Ieri è arrivata anche ai dipendenti della fabbrica di Varallo Pombia. Chiesta una spiegazione alla proprietà, nel pomeriggio Scalcinati ha dato una prima conferma della chiusura. Borgolon è il quinto stabilimento italiano del gruppo Aquafil, di proprietà di Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento.

Le prime indiscrezioni parlavano di un possibile spostamento della produzione negli stabilimenti in Slovenia, ma il tema verrà chiarito oggi, nell’incontro ufficiale con i sindacati. Tra l’altro sempre oggi da Trento partirà una delegazione Rsu delle quattro sigle sindacali alla volta di Novara, per portare solidarietà ai colleghi che comunque manterranno lo stato di sciopero.

«Per il momento — afferma Mauceri — abbiamo chiesto all’azienda di adoperarsi per ricollocare il numero più alto possibile di lavoratori. Il fatto è che si tratta di personale né troppo giovane, e quindi flessibile ai cambiamenti, né così anziano da essere vicino alla pensione. È l’età peggiore, quella in cui più si fatica a trovare un nuovo lavoro». Tanto più che in questa fase manca anche il cuscinetto della cigs.

Lo stabilimento produce un filato di nylon, che viene impiegato in abbigliamento e anche nelle fodere delle automobili. Aquafil scrive: «La società Borgolon e la relativa unità produttiva di Varallo Pombia — quinta struttura italiana del gruppo, già leader in Europa nella produzione di fili tessili poliammidici solution dyed — viene acquisita nel 2007 nell’ambito della strategia di sviluppo del settore tessile. Nel corso del 2012 sono stati installati presso questo stabilimento gli impianti produttivi della società XLAnce Fibre Italia, Joint Venture creata da Aquafil con un importante player del settore tessile, per la produzione di fibre elastomeriche XLA».

La probabile delocalizzazione in Slovenia potrà essere legata anche ai costi eccessivi dell’energia in Italia, tema che già nel 2013 aveva portato al ridimensionamento della forza lavoro, da 82 alle attuali 42 unità.

Nella produzione di filo per pavimentazione tessile, Aquafil è leader in Europa con il 40% del mercato e secondo player nel mondo. Al 31 dicembre 2015 i ricavi complessivi sono stati pari a 499 milioni di euro, mentre l’Ebitda è stato pari a 65,5 milioni.

Scarica il pdf: Aquafil ART 030317