3 maggio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Primo maggio, il lavoro nelle diversità

La festa si è concentrata sull’inclusione. I sindacati puntano sulla formazione continua

 

Un primo maggio dedicato all’inclusione, a partire dalle diversità, anche sul lavoro. Questo è stata la festa del lavoro di lunedì, non certo favorita da un meteo di freddo e pioggia, che ha costretto gli organizzatori a spostare la festa a Trento Fiere. La festa è stata aperta dai canti dei vari cori che si sono succeduti sul palco, a partire dalla corale Bella ciao. I canti di apertura hanno toccato tutti i motivi classici dell’impegno per un lavoro giusto e sicuro, con un avvio caratterizzato da una “sigla”, termine tecnico per dire un melange musicale, che ha unito l’Inno d’Italia, quello all’Europa, l’Inno al Trentino con il canto del Primo Maggio. L’Europa è tornata più volte, nei canti e poi nei discorsi dei rappresentanti dei sindacati confederali. Le canzoni del Bella Ciao, seguendo la guida del maestro Tarcisio Battisti, hanno affrontato le fatiche e le lotte delle mondine, dei minatori, delle donne alla filanda e anche il passato dell’emigrazione dal Trentino. A proposito di inclusione, si sono esibiti (con successo di pubblico) anche i suonatori di Cantare suonando, associazione nata nel 1997 a Trento per offrire ai ragazzi e alle persone disabili una formazione musicale condivisa.

Hanno fatto seguito i brevi discorsi dei leader sindacali.

Franco Ianeselli, segretario della CGIL, ha sottolineato la soddisfazione per la recente sottoscrizione del Protocollo contro le molestie sul lavoro e per la disponibilità del Fondo di solidarietà “che opera anche per la formazione continua dei lavoratori” come ha specificato “che sarà sempre più una risposta all’automazione, che erode posti di lavoro tradizionali. La formazione eviterà di subire i processi di cambiamento”. Ianeselli ha ricordato gli impegni necessari per la conciliazione famiglia – lavoro, per l’inclusione della diversità nel mondo del lavoro, per la tutela delle diversità anche nell’orientamento sessuale. “Siamo per un’Europa più sociale, ed è un bene che di recente il sindacato europeo abbia rilanciato questa caratteristica dell’Unione che vogliamo promuovere”. Nel concreto, il segretario della Cgil ha anche ricordato la lotta ripresa a livello europeo per avere salari mediamente più alti e ha ribadito che una preoccupazione del sindacato è “la questione della partecipazione dei lavoratori”.

Lorenzo Pomini, segretario della Cisl, ha sottolineato che l’esperienza unitaria dei sindacati confederali è produttiva e non ha eguali altrove, e che “forse anche per questo i sindacati italiani sono spesso sotto attacco da parte della politica.” Walter Alotti, segretario Uil, ha ripreso il discorso del ruolo dei sindacati confederali, affermando “spesso essi sono sotto attacco da frazioni minoritarie e particolari dei in un quadro complessivo”. Erano presenti anche i banchetti informativi dell’Arci, di Arcigay, dell’Udu.

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