14 maggio 2017 – Corriere del Trentino

Cda Sait, si dimettono due membri

Su Sartori pesa la vicenda «Btd» Coop Alto Garda: troppe ferie estive, il costo degli stagionali mina la sostenibilità

Due consiglieri del cda del Sait hanno presentato le proprie dimissioni, a pochi giorni dall’assemblea fissata per il 26 maggio. In un caso, quello di Franco Sartori, c’entra in coinvolgimento nella partita «Btd Primiero», la stessa vicenda che tocca pure il presidente del Consorzio, Renato Dalpalù. Intanto si chiariscono i contorni del negoziato relativo a Coop Alto Garda: l’idea è ridurre il costo del personale introducendo nuova flessibilità, che andrebbe a tagliare il numero di lavoratori stagionali e a tempo determinato, oggi costituito da una trentina di unità.

Consorzio

Il primo dimissionario è Michele Pelz, presidente della Famiglia cooperativa Valle di Cembra. Da quanto si capisce il consigliere non presenziava da parecchio tempo, per cui le sue dimissioni, per motivi personali, non hanno stupito. Ultimamente la sua Fc ha acquisito (affitto di ramo d’azienda) la Fc Lona, in difficoltà. Il fatto aveva portato a polemizzare Roberto Gilli (Fc Albiano) che considerava pericolosa l’operazione (anche la Vigilanza ne sarebbe stata convinta), ma in sua difesa si era speso addirittura il presidente di Federcoop Mauro Fezzi («c’era un interesse da parte di Sait di proteggere il proprio fatturato, e della cooperativa di salvaguardare i propri punti vendita»). Pelz ufficialmente a gennaio disse: «Per noi è un’opportunità di crescita. Voglio tranquillizzare i soci sulla sostenibilità economica». Ora le sue dimissioni dal Sait fanno pensare.

L’altro consigliere dimissionario è Franco Sartori, presidente Fc Val di Ledro e in Sait membro del comitato esecutivo. Aveva fatto parte di un collegio sindacale in Btd assieme a Dalpalù. Dato che a metà aprile è arrivata la notizia dell’azione di responsabilità dei commissari di Btd nei confronti di cda, sindaci e Federcoop (che dovranno rispondere in solido per 7 milioni), evidentemente Sartori ha ritenuto opportuno fare un passo indietro (motivando le dimissioni esplicitamente con la vicenda Btd), per non coinvolgere il consorzio Sait in questa vicenda. Per questo i maligni girano lo sguardo sul presidente Dalpalù, chiedendosi se anch’egli farà qualche riflessione in merito.

A Riva

Intanto si alza il livello del confronto azienda-sindacati alla Coop Alto Garda, che ha appena annunciato quasi 600.000 euro di perdita e che da tempo è in trattativa dopo aver disdetto il contratto integrativo. «Dopo tre perdite di bilancio che hanno eroso un milione e mezzo di patrimonio — spiega Lamberto Avanzo della Fisascat Cisl — ci è stato sottoposto un piano industriale della durata di tre anni, redatto in collaborazione con esperti del Sait. La parte commerciale ha bisogno di un rilancio, sono state deluse le aspettative riposte sull’apertura del Blue Garden». Il fatto è che il personale incide per il 17,56% sul fatturato, «un livello da Fc di periferia — continua il sindacalista — non in linea con le grandi metrature di Coop Alto Garda». Ma allora cosa non funziona? «I dipendenti vanno in ferie in gran parte in estate, quando sul lago è alta stagione. Ciò costringe ad assumere una trentina di persone fra stagionali e tempi determinati. Inoltre il 40% dei dipendenti è part time». Il problema grosso è dunque organizzativo, riflette Vassilios Bassios della Uiltucs: «Non è tanto questione di vendite. Serve una profonda riflessione per il rilancio. Andare tutti in ferie in estate genera un costo che la Coop non si può permettere. La cura deve essere immediata, prima che la malattia peggiori».

Ieri sera intanto La Fc Povo ha approvato il bilancio in assemblea: ricavi per 8,8 milioni, utile di 52mila euro. Rieletta la presidente Alessandra Cascioli, commercialista, che affronterà il secondo triennio.

Scarica il pdf: Sait ART 140517