7 giugno 2017 – Trentino, Corriere del Trentino
Coop, esuberi e cassa: doppio no dei sindacati
Ancora in stallo la trattativa: «Qui vogliono far pagare il conto solo i lavoratori,
se si continua su questa strada pronti a mettere in campo ogni forma di protesta»
Nuova rottura del tavolo delle trattative tra sindacati e i vertici di Coop Alto Garda affiancati dai referenti della Federazione delle Cooperative trentine che hanno abbandonato l’incontro. Si alza un nuovo muro tra Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uiltucs, da un lato e Michele Odorizzi, Paolo Pettinella, per la Federazione, e la vice presidente di Coop Alto Garda Claudia Angelini. Il terreno di scontro rimangono gli esuberi che l’azienda, a detta dei sindacati, non vorrebbe togliere dal piano industriale di rilancio. Un piano che i sindacati chiedono di poter visionare, ma che non gli è ancora stato possibile avere. «Lo abbiamo chiesto anche nei precedenti incontri fa sapere Mirko Carotta della Cgil Filcams Per ora non ci è stato possibile averlo tra le mani. Il dato più sensibile è questa rottura delle trattative continua il sindacalista Davanti alle sigle sindacali unite nel non ammettere la presa in considerazione degli esuberi il tavolo si è rotto». Odorizzi, Pettinella e Angelini avrebbero sottoposto ai sindacati anche la possibilità di considerare la cassa integrazione. «Anche su questo fronte continua Carotta siamo uniti nel non poterla accettare. Non si può continuare a far pesare le passate scelte aziendali sui lavoratori». È un clima di instabilità quello che si respira all’interno di Coop Alto Garda che dopo le dimissioni da presidente di Chiara Maino, la perdita della direttrice Arianna Comencini, sostituita con Roberto Napoli e le recentissime dimissioni dal Cda di alcuni membri, cerca di trovare almeno l’intesa nella riscrittura dell’integrativo. Un contratto su cui pesano le decisioni aziendali dell’allora Cda che ha approvato un piano industriale con Sait nel quale sono previsti 15 esuberi. Questo il punto cardine che ha rallentato la trattative fino alla nuova rottura avvenuta nell’incontro di ieri. Dal precedente tavolo Filcams Trentino aveva esortato lavoratori e lavoratrici a fare di tutto per non cedere alle pressioni aziendali e a non avallare il piano industriale di rilancio con l’esoso costo del personale. Difficile il dialogo tra i vertici della Cooperativa altogardesana le sigle sindacali e gli esponenti della Federazione delle Cooperative trentine. «Abbiamo delle perplessità chiude Carotta a ragionare con un Cda che non si sa se c’è o non c’è. Noi ribadiamo la volontà di voler trattare sui sistemi di flessibilità, ma non prendiamo in considerazione esuberi e cassa integrazione. Da questo punto di vista ci ha tenuto a sottolineare il sindacalista di Cgil Filcams il Cda non può più decidere alcuna azione senza concordarle con noi, se lo farà saremo pronti a rispondere con tutti i mezzi a nostra disposizione».
Scarica il pdf: Coop ART 070617
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