22 giugno 2017 – Trentino
«Coop e Btd, vigilanza tema centrale»
Mattarei: «Controlli autonomi e trasparenti per evitare nuovi casi». Largher su Dalpalù e Sait: «Non mischiare piani diversi
Crack Btd Primiero: la Cooperazione rivendica che l’attività di vigilanza ha funzionato (ed è servita a limitare danni peggiori), ma la procura della Repubblica non è d’accordo (tanto che due funzionari della Federazione addetti ai controlli risultano tra gli indagati). «Una situazione che dimostra la grande attualità del tema dei controlli sulle nostre cooperative» ha dichiarato ieri al Trentino Marina Mattarei, presidente della Famiglia Cooperativa delle vallate Solandre e speso anima critica del mondo cooperativo.
«Quella della vigilanza è una questione controversa da tempo. Non voglio esprimersi sul caso specifico della Btd perché essendoci un’indagine in corso è giusto che sia la magistratura a fare chiarezza, ma è chiaro che il tema è fondamentale per il nostro mondo, a tutela delle nostre cooperative e dei nostri soci» ha detto Mattarei. «L’obiettivo dovrebbe essere quello di prevenire le situazioni prima che esplodano, invece di nascondere la polvere sotto il tappeto. E questo può avvenire solo attraverso controlli trasparenti e soprattutto autonomi. E’ chiaro che anche le cooperative devono fare la loro parte per consentire lo svolgimento al meglio dell’attività di vigilanza».
Intanto dopo la chiusura delle indagini la Cooperazione ha annunciato (attraverso il direttore Alessandro Ceschi) l’intenzione dei due funzionari di chiedere di essere interrogati dalla procura. L’obiettivo è quello di fornire tutti gli elementi utili ad evitare la richiesta di rinvio a giudizio.
E il ruolo di Renato Dalpalù, presidente del Sait ma anche indagato nell’inchiesta Btd? La società di costruzioni è attualmente guidata dai commissari liquidatori (intervenuti in seguito all’intervento della Provincia su richiesta della Cooperazione) ma Dalpalù resta alla presidenza del Sait. Una situazione che non preoccupa i sindacati: «Non è certo nostro compito (ma dei soci) decidere chi deve guidare una società cooperativa» ha detto Walter Largher, della Uil, che sta seguendo la complicata gestione degli esuberi all’interno dell’organico del Sait. «Certo in questa fase, così delicata, per noi è importante che la società sia guidata da un interlocutore che ha piena conoscenza del mondo aziendale e che sia nel pieno delle sue funzioni. Non è certo nell’interesse dei lavoratori che arrivi qualcuno da fuori a prendere in mano una situazione complicata, basti pensare all’esempio della Coop Alto Garda». Largher inoltre non ritiene opportuno mischiare piani diversi, mentre lo stesso Dalpalù sentito ieri dal Trentino dopo la chiusura dell’inchiesta aveva sottolineato che l’inchiesta della procura è ancora nella fase preliminare: «Una chiusura di inchiesta non è certo una condanna».
Scarica il pdf: Coop ART 230617
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